La Garante regionale dei minori incontra gli studenti del Master di giornalismo
23.02.2024
La garante dei minori dell’Emilia-Romagna Claudia Giudici ha incontrato gli studenti del Master di giornalismo dell’Università di Bologna.
La garante ha ricordato come l’avvio del suo mandato, nel febbraio 2022, abbia coinciso con il primo decennio dall’attivazione di questa figura di garanzia da parte dell’Assemblea legislativa. “Si tratta di una figura indipendente – ha spiegato – che rappresenta gli interessi di tutte le persone di minore età presenti sul territorio regionale, promuovendone i diritti davanti alla pubblica amministrazione e alle altre istituzioni. L’impegno, quindi, è di difendere il diritto che i minori hanno di essere protetti da ogni forma di maltrattamento, violenza, negligenza e abuso fisico o mentale”.
L’incontro con gli studenti del Master è stata l’occasione per ricordare un’altra importante iniziativa di promozione della partecipazione: l’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze a supporto della Garante per l’infanzia e l’adolescenza e per la Regione Emilia-Romagna (ARR). “Un’esperienza – ha sottolineato la garante – che vuole fare progressivamente crescere l’ambito dei nuovi diritti di cittadinanza e di rappresentanza delle persone minori d’età”.
Anche alla luce della natura del corso e dell’attività della garante, si è trattato il tema della tutela dei minorenni in rapporto alla professione giornalistica, con particolare riguardo al codice deontologico e al dettato della “Carta di Treviso”. “Quello tra media e minori – ha evidenziato Claudia Giudici – è un rapporto difficile, dato che con le nuove tecnologie la diffusione delle notizie non sempre è sottoposta a controlli”. Infine, si è infine dedicato spazio all’approfondimento delle situazioni di particolare criticità come la vita all’interno degli istituti penali minorili e la tutela del minore come persona in divenire, specie nei casi di cronaca che, ha ricordato la garante Giudici, “potrebbero portare a repentini eccessi di attenzione o a falsate immagini pubbliche”.