Garanti regionali Claudia Giudici e Roberto Cavalieri in visita al Pratello

05.09.2023

Garanti regionali Claudia Giudici e Roberto Cavalieri in visita al Pratello

Claudia Giudici e Roberto Cavalieri, rispettivamente garante regionale dei minori e garante regionale dei detenuti, hanno visitato il carcere minorile di Bologna per verificare le condizioni detentive dei minorenni ed effettuare colloqui con tre minori presenti nella struttura.

“Il Pratello – spiegano i garanti – da oltre un anno registra un numero di presenze che supera in modo significativo la capienza della struttura, arrecando ulteriori disagi sia ai detenuti sia al personale”. Nel corso della visita, infatti, i garanti hanno appurato la presenza di 44 persone di cui 26 minorenni e di questi 12 minori stranieri non accompagnati. Sulla totalità dei presenti, 31 sono risultati di origine straniera. “L’Istituto – sottolineano i garanti – è gravato da un’elevata presenza di detenuti anche in ragione di una critica distribuzione degli Istituti minorili in Italia e del loro utilizzo, che fa sì che in Emilia-Romagna vengano dislocati numeri non trascurabili di minori privi di legami con il territorio regionale”.

“La struttura – puntualizzano Claudia Giudici e Roberto Cavalieri – è sottoposta a uno stress gestionale che rischia di innescare meccanismi di compressione dei diritti dei minori, in quanto si trovano a vivere in una dimensione di urgenza e precarietà che snatura il senso di offerta di opportunità che deve poter assicurare un Istituto per minorenni. Il Pratello finisce per offrire una quotidianità e una progettualità troppo simili a quelle di un carcere per adulti”. A riprova, – riferiscono i garanti – “lo scorso 28 agosto si è verificato un tentativo di suicidio per impiccagione da parte di un minorenne. Il tentativo è stato sventato da alcuni compagni, sempre minorenni, e la Direzione ha attivato prontamente tutte le misure di sostegno, tanto che il ragazzo non è mai stato in pericolo di vita”.

Nel corso della visita sono stati ascoltati tre minorenni stranieri ricondotti nell’Istituto penitenziario dopo l’accusa di essersi resi responsabili di disordini in una Comunità per minori. “Al momento non abbiamo elementi per dare una lettura definitiva a quanto sta accadendo – fanno sapere i garanti – ma è vero che il sistema di accoglienza di questi ragazzi sembra accusare la necessità di un rilancio e/o una riflessione sulla propria organizzazione in vista di un’espansione dei processi di devianza di questi ragazzi, che, come purtroppo è noto, incontrano criticità radicali anche nella fase iniziale della loro presenza in Italia. Basti pensare ai bandi delle Prefetture per la loro accoglienza andati deserti”.

Claudia Giudici e Roberto Cavalieri, infine, riferiscono di un impegno condiviso: “Cercheremo di fare luce sulle segnalazioni di mancata accoglienza, da parte di Comunità per minorenni, di minori di origine straniera privi di documenti di riconoscimento, cosa che determina per questi ragazzi l’impossibilità di copertura sanitaria e, in caso di restrizione in Istituto penitenziario, il perdurare della detenzione”. Inoltre, aggiungono, “effettueremo visite congiunte nei contesti di permanenza di minori per gli effetti di provvedimenti dell’Autorità giudiziaria che ha adottato provvedimenti di restrizione della libertà personale a seguito dei reati commessi o del comportamento non idoneo tenuto nel corso della presenza in Comunità per minorenni che hanno portato un aggravamento delle restrizioni da parte del giudice”.

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