Garante minori, incontro con i servizi dopo il tour nelle province

08.04.2013

Garante minori, incontro con i servizi dopo il tour nelle province

Dal resoconto di questi incontri emergono molte positività e buone prassi che, in un territorio ampiamente diversificato per modalità di gestione, vanno dall’attivazione di protocolli e percorsi formativi promossi congiuntamente da servizi, forze dell’ordine, privato sociale, avvocatura, come avviene a Piacenza, all’aula per l’ascolto dei minori voluta e realizzata dal tribunale di Parma. E ancora, il percorso “verso un patto per il welfare” di Reggio Emilia che dà rilevanza ai temi della partecipazione e co-progettazione nei servizi da parte di associazioni e istituzioni prossime ai cittadini, il protocollo d’intesa fra provincia di Modena e USP per il volontariato sociale giovanile, il protocollo per l’accoglienza di minori adottati  e i documenti d’intesa provinciali sull’affido di Ferrara, il gruppo di professionisti che lavora sui temi della violenza ai minori di Ravenna, il potenziamento dei servizi di ascolto per i ragazzi ed i centri gestiti da educatori della provincia di Forlì-Cesena, l’iter avviato a Rimini per arrivare alla firma di un protocollo tra Tribunale Ordinario, avvocatura, provincia ed Asl solo per citarne alcune.

Ma, come ha sottolineato il Garante nel suo intervento di apertura, non mancano neppure le criticità dovute sostanzialmente a due congiunti fattori: da un lato un contesto sociale sempre più frammentato dove la famiglia è più fragile e conflittuale e dall’altro i servizi sociali il cui lavoro rischia di essere sempre più rivolto alla soluzione delle “emergenze” , con sempre meno momenti di confronto professionale e una crescente esposizione giudiziaria a causa dell’aumento delle segnalazioni della magistratura minorile che imputano agli stessi ritardi ed omissioni negli interventi di protezione.

In questa complessa situazione, causata da un meccanismo bisognoso di messa a punto ma anche della forte diminuzione di risorse a disposizione degli enti locali il Garante ha illustrato il suo piano di attività per l’anno 2013.

Dopo aver saggiato il “polso del territorio” con gli incontri dell’anno passato, quest’anno l’attività a supporto dei servizi si espliciterà ancora in incontri decentrati ma fortemente caratterizzati da interventi formativi a supporto delle diverse attività anche grazie al coinvolgimento attivo degli esperti giuridici del territorio.

Proseguirà il lavoro del tavolo tra autorità giudiziaria e servizi con l’innesto di rappresentanti dell’avvocatura sempre più finalizzato a “trovare modalità di lavoro comuni” che nel rispetto delle singole competenze, creino un clima di reciproca fiducia e positiva collaborazione.

Si sono avviate ricerche finalizzate a conoscere con maggiore precisione il fenomeno del maltrattamento minorile, della dispersione scolastica nonché sulle sedi formative universitarie per professionisti in materia di tutela e promozione dei diritti delle persone di minore età

Nell’anno che il Garante dedica al diritto all’educazione, si sono anche avviati, all’interno di scuole, centri di formazione e centri socio educativi, una serie di “ Laboratori sui diritti con i minori” allo scopo di contribuire alla costruzione di un ambiente aperto alla conoscenza e alla diffusione di una cultura più rispettosa dei diritti delle persone di minore età.

L’incontro si concluso con l’auspicio da parte dei presenti di continuare nel percorso di supporto e condivisione che ha caratterizzato questo primo anno di attività dell’istituto di garanzia ed in quest’ottica Luigi Fadiga ha sollecitato i servizi a condividere i propri saperi e le proprie difficoltà anche attraverso l’utilizzo del sito web del garante stesso che proprio anche per questo scopo è stato pensato e realizzato.

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