"Accogliere e curare": la Garante interviene sulla salute dei giovani migranti
14.10.2025
Una retorica emergenziale diffusa sul tema della salute mentale dei giovani migranti e una forte carenza di dati. Sono questi i due limiti più significativi nel dibattito pubblico riguardo il benessere psicologico degli adolescenti dopo la pandemia. Ne ha parlato la Garante per l'infanzia e l'adolescenza regionale, Claudia Giudici, durante l'incontro "Accogliere e curare, la salute mentale nei percorsi di assistenza dei migranti in Emilia-Romagna". Il seminario è stato organizzato proprio in occasione della Giornata mondiale della salute mentale in viale Aldo Moro a Bologna dal Settore Assistenza Territoriale della Regione e Ministero dell’Interno, nell’ambito del Progetto pERsone (Percorsi Emilia-Romagna Salute Obiettivo Nessuno Escluso).
"Dopo la pandemia, - ha spiegato la Garante - il benessere psicologico degli adolescenti è diventato un argomento frequente nel dibattito pubblico. Se però prendiamo in considerazione il punto di vista dei giovani migranti soli sul nostro territorio emergono due grandi limiti: il primo è una retorica emergenziale diffusa che tende a descrivere il tema in modo semplicistico, spesso ignorando la loro reale condizione; il secondo è la carenza di dati in grado di descrivere in modo sistematico un fenomeno complesso e multifattoriale come quello dei disturbi mentali". In particolare, "se la salute mentale di tanti adolescenti, in particolare stranieri soli, resta critica non è una questione di ordine esclusivamente sanitario, ma necessita di politiche multisettoriali in grado di coinvolgere ambiti diversi: sociale, sanitario, educativo".
Durante il seminario, la professoressa della McGill University di Montreal, Cécile Rousseau, ha tenuta la Lectio magistralis “From being at risk to being a risk: Caring for refugees in tense times” sul tema della tutela dei giovani rifugiati. E' stata anche presentata l'esperienza dell’Équipe multidisciplinare e del Laboratorio sulla emersione delle vulnerabilità per i MSNA dell’Ausl di Parma a cura del team di psichiatri, psicologi e consulenti dello Spazio salute Immigrati di Parma.
Sono intervenuti, tra gli altri, Luca Rizzo Nervo, delegato per le politiche migratorie, Matilde Madrid, Assessora al welfare del Comune di Bologna, Alessio Saponaro, referente Salute Mentale della Regione Emilia-Romagna e Rosa Costantino, project manager del Progetto pERsone.
"La testimonianza presentata costituisce un esempio concreto su come affrontare le sfide educative, culturali e di coesione sociale- ha concluso la Garante -infatti, l'aver conferito un ruolo centrale con le équipe multidisciplinari agli spazi di interazione e relazione, sia con il colloquio sociale sia con la valutazione psicologica o neuropsichiatrica, consente di ricostruire e comprendere la storia, la biografia personale, familiare e sociale del minore e legittimare i desideri ed i progetti che il minore si prefigge".




