Alla Dozza il primo festival di cinema in carcere
03.02.2016
Venerdì 29 gennaio 2016 è stato presentato, all’interno della Casa circondariale della Dozza di Bologna, il primo Festival del cinema in carcere.
Cinevasioni è realizzato dall’Associazione D.E-R, in collaborazione con la Direzione della Dozza, con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e con il patrocinio dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, il cui Ufficio della Garante dei detenuti ha partecipato all’evento di presentazione. In tale occasione, è stato sottolineato che l’Assemblea regionale collabora altresì presso la Casa circondariale bolognese all’allestimento di una videoteca con circa 100 pellicole per i detenuti ivi ristretti.
Alla conferenza stampa sono intervenuti Enza Negroni (presidente di D.E-R Associazione Documentaristi Emilia-Romagna), Angelita Fiore (direttrice organizzativa Cinevasioni), Filippo Vendemmiati (direttore artistico Cinevasioni), Ethel Frassineti (consigliere di amministrazione della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna) e Claudia Clementi (direttrice della Dozza).
Cinevasioni costituisce lo sviluppo didattico e culturale di CiakinCinema, percorso formativo che l’Associazione D.E-R sta realizzando all’interno della Casa circondariale dalla metà del mese di ottobre 2015 e sino ad aprile 2016, con un gruppo di 20 detenuti. Il corso si articola in due moduli: una prima parte, già conclusa, intesa a fornire le conoscenze di base sull’analisi del film, in rapporto anche al contesto storico del cinema, privilegiando un punto di vista più strettamente tecnico (inquadratura, montaggio, sceneggiatura, fotografia); una seconda parte, invece, dal taglio più laboratoriale, che vedrà i detenuti alle prese con l’organizzazione del festival. I partecipanti al corso hanno già realizzato il manifesto del festival, ne produrranno anche lo spot e la sigla, oltre che costituirne la giuria.
Tra le caratteristiche più interessanti del festival cinematografico, alla cui selezione possono partecipare gratuitamente lungometraggi di qualsiasi nazionalità, sia di finzione che documentari, la cui prima proiezione pubblica sia avvenuta nel 2015, è che non si tratti di opere sul carcere e che durante la proiezione in carcere sia presente un rappresentante dell’opera (registra, attore, sceneggiatore, direttore della fotografia, montatore, autore della colonna sonora, produttore), che risponda alle domande della giuria e del pubblico. Le iscrizioni delle opere al festival scadono il 30 marzo e le proiezioni dureranno dal 9 al 13 maggio. Il centinaio di posti disponibili nella sala di proiezione all’interno del carcere sarà destinato in via prevalente ai detenuti, ma saranno invitati anche studenti delle scuole e del corso universitario DAMS, giornalisti e operatori del settore, e tutta la cittadinanza interessata. Sabato 14 maggio avverrà sempre dentro la Dozza e in modo pubblico la premiazione dell’opera più meritevole del festival.
L’obiettivo di entrambe le iniziative è di portare il linguaggio e la cultura cinematografica, come esperienza di creazione e come strumento di rieducazione, crescita e condivisione, all’interno della realtà carceraria, e di aprire il carcere ad autori e studiosi del cinema, insieme ai cittadini interessati a condividere questa forma di espressione artistica e di partecipazione sociale.




