Al Pratello di Bologna "effetti perversi della convivenza tra minori e no"

30.10.2014

Al Pratello di Bologna

Desi Bruno, Garante regionale dei detenuti, si è recata in visita all’Istituto penale minorile in via del Pratello, a Bologna, accompagnata dal direttore dell’istituto, Alfonso Paggiarino, e dal comandante di reparto della Polizia penitenziaria.

La Garante ha potuto toccare con mano gli "effetti perversi" del DL 92 del 26/06/14 convertito dalla legge 117/2014, rispetto al quale già questa estate aveva espresso una netta contrarietà: alla luce della modifiche apportate all’articolo 24 del decreto legislativo 272/1989, ora l’esecuzione di provvedimenti limitativi della libertà personale secondo le norme e con le modalità previste per i minorenni avviene anche nei confronti di coloro che, nel corso dell’esecuzione, abbiano compiuto  il diciottesimo anno di età ma non il venticinquesimo (prima era previsto il ventunesimo).

Così, nei fatti, è avvenuto il passaggio agli istituti penali minorili di coloro che non hanno ancora compiuto i 25 anni e che hanno commesso il reato da minorenni, senza escludere che siano già transitati nelle carceri degli adulti.

Immediata è stata la ricaduta negativa sulla vivibilità e l’organizzazione stessa delle attività del 'Pratello', che ancora soffre delle note croniche carenze strutturali che non consentono di operare una differenziazione per gruppi d’età, per pericolosità sociale, né tantomeno di dedicare ambienti per il diritto all’affettività del minore, così come richiede la circolare del Dipartimento Giustizia minorile n. 33502 del 30 settembre 2014. Alla data del 22 ottobre, dei 24 reclusi, solo 11 erano i minorenni.

È intenzione della Garante richiedere con urgenza un intervento al ministero competente e ai parlamentari eletti nella regione Emilia-Romagna, puntando ad apportare modifiche alla recente novità legislativa.

A causa dell’inagibilità del secondo piano (per le grosse nevicate del 2011 e gli eventi sismici del 2012), con i lavori di sistemazione finanziati e mai partiti, i ragazzi stanno in 4 in cella, sottolinea l'Ufficio del Garante. Manca un’area verde, con i ragazzi che durante i periodi della giornata che trascorrono all’aria aperta stanno tutti negli spazi del campo di calcetto, che giochino o meno. Permane la mancanza di un sistema di videosorveglianza. E non sono ancora iniziati i lavori di adeguamento dell’area cortiliva e dei luoghi annessi. Il Pratello continua ad essere un cantiere aperto "da un numero di anni ormai intollerabile (con anche gli edifici contigui in condizioni precarie, con il rischio di caduta delle tegole dal tetto e i muri esterni dell’edificio che ospita la Procura scrostati)". Al riguardo, Desi Bruno chiederà un intervento urgente per fare chiarezza sulla vicenda.

Secondo i dati forniti dalla direzione, dall’inizio dell’anno, sono stati 70 gli atti di polizia giudiziaria per eventi di vario tipo (fra gli altri, interrogatori e richieste di informazioni a Consolati nel caso di istanze di autorizzazione, alle telefonate con i familiari). Circa 15 le segnalazioni legate a episodi violenti (fra i ragazzi e il personale e fra i ragazzi stessi); 5 i casi di aggressioni a personale della Polizia penitenziaria, di cui 4 in danno del medesimo poliziotto. Nel corso di questi due anni dell’attuale direzione dell’Istituto, sono stati 80 i casi in cui è stato convocato il consiglio di disciplina, non solo per questioni che attengono a profili disciplinari, ma anche premiali in favore dei minori.

Per quanto riguarda l’offerta trattamentale, sono a regime le attività scolastiche e professionali (col corso di alfabetizzazione, la scuola dell’obbligo, la scuola alberghiera ed il corso professionale di ristorazione) e continua la collaborazione con il regista teatrale Paolo Billi.

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