Carcere Parma. Il garante regionale Roberto Cavalieri incontra i detenuti che hanno annunciato lo sciopero

23.02.2024

 Carcere Parma. Il garante regionale Roberto Cavalieri incontra i detenuti che hanno annunciato lo sciopero

Sono 114 i detenuti nelle sezioni AS3 (Alta sicurezza) del Carcere di Parma che hanno annunciato, con una lettera alle principali autorità giudiziarie del Paese, quattro settimane di sciopero generale pacifico per richiamare l’attenzione sulle richieste di miglioramento delle condizioni carcerarie. Fra i destinatari della missiva anche il garante dei detenuti della Regione Emilia-Romagna Roberto Cavalieri, che domani, sabato 24 febbraio, sarà a Parma per visitare le cinque sezioni per detenuti alta sicurezza e incontrare i firmatari della lettera di protesta.

“Riceviamo continuamente sollecitazioni e richieste di intervento da parte dei detenuti e dei loro legali – afferma il garante Cavalieri -. Nonostante tutti gli sforzi organizzativi messi in campo dalle direzioni delle carceri e dagli operatori penitenziari, quello che pesa come un macigno è il sovraffollamento, che mina un sistema oramai allo stremo”.

Le richieste dei detenuti contenute nella lettera alle autorità giudiziarie – fa sapere il garante – vanno dall’autorizzazione alle chiamate ai famigliari anche nei giorni festivi all’inserimento dei detenuti nelle sezioni ad alta sicurezza nelle liste di abilitazione al lavoro, dagli aspiratori nei bagni alle salette per fumatori, dal miglioramento dell’assistenza sanitaria alle condizioni delle camere di pernottamento. Una lista dettagliata (25 punti) di condizioni e disagi che – secondo i detenuti – “rendono il trattamento carcerario debilitante, fisicamente e psicologicamente, tanto da incidere negativamente sulla vita del detenuto e dei suoi affetti famigliari”. Al punto che i firmatari della lettera annunciano di “essere disposti ad attuare uno sciopero generale di quattro settimane, pacifico e non violento, che vede progressivamente la sospensione della spesa, del vitto giornaliero, dell’assunzione di cibo e, da ultima, la sospensione di tutte le attività lavorative e formative”.

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