Caffè letterario tra ricercatori delle università e studenti degli istituti penitenziari

25.11.2020

Caffè letterario tra ricercatori delle università e studenti degli istituti penitenziari

Speranza, ricerca e cambiamento. Tre parole saranno la chiave di “A che bell’o cafè”, la staffetta di confronto e riflessione tra ricercatori delle università della regione e gli studenti degli istituti penitenziari di Ferrara, Bologna e Parma promossa per questa edizione tutta online della Notte europea dei ricercatori. Un caffè letterario a distanza che giovedì 26 novembre, dalle 10 alle 14, entrerà in carcere attraverso un incontro interattivo da remoto in cui ricercatori e persone detenute dialogheranno su come ricerca e conoscenza siano in grado di giocare un ruolo importante nel rendere la privazione della libertà rispettosa dei diritti fondamentali e proiettata verso il positivo reinserimento sociale, come stabilito dalla Costituzione.

Due i momenti che caratterizzeranno l’incontro: un primo in cui saranno esposte alcune ricerche condotte in ambito universitario, in materie che possano destare interesse e curiosità da parte delle persone detenute, e un secondo dove, come in una vera staffetta, la parola passerà ai detenuti che illustreranno a loro volta l’oggetto dei loro studi e il significato che l’impegno in nuovi percorsi di conoscenza ha assunto per la loro condizione attuale e futura. Il dialogo sarà sollecitato e mediato da un membro della Conferenza nazionale dei delegati dei rettori ai poli universitari penitenziari (Cnupp), organo che promuove l’intera iniziativa in contemporanea in diverse carceri italiane.

Il Garante regionale delle persone private della libertà personale, Marcello Marighelli ha dato il sostegno al progetto, “una bella occasione di contatto tra studenti universitari del carcere e altri studenti dell’università ‘fuori’”.

Locandina dell'evento

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