Ricerca-azione sulla detenzione al femminile

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Nel nostro Paese la percentuale di donne detenute sul totale della popolazione carceraria oscilla tra il 4 e il 5%. Sono 5 gli Istituti penitenziari della regione con sezioni femminili (Bologna, Modena, Piacenza, Reggio Emilia e Forlì) con un dato complessivo, al 2 dicembre 2015, di 123 donne detenute.

Piccoli numeri che spesso portano alla mancanza di attenzione alle esigenze specifiche e non consentono l’attivazione e la realizzazione di attività utili al percorso di reinserimento: a partire dai corsi scolastici, percorsi di formazione professionali e attività lavorativa.

Il progetto di ricerca-azione voluta dalla Garante in collaborazione con l'Associazione Con...tatto di Forlì ha voluto indagare la condizione specifica delle donne detenute all’interno delle carceri della regione (quali sono le modalità di organizzazione delle sezioni femminili, le attività, il rapporto con gli operatori, le opportunità di incontro con i familiari e figli, le difficoltà di convivenza) per proporre modalità alternative o migliorative dell’esecuzione della pena.

L’indagine, realizzata nel corso del 2014, ha coinvolto 4 dei 5 istituti penitenziari della regione che ospitano donne (Bologna, Modena, Piacenza e Forlì) e si è snodata in 6 tappe di indagine e approfondimento:

  • Fase 1: individuazione dei riferimenti normativi e analisi dell’evoluzione nella filosofia dell’approccio alla detenzione al femminile;
  • Fase 2: ricerca sul contesto dell’indagine per la determinazione del problema nella sua dimensione regionale con l’analisi dei dati quali-quantitativi forniti dal Provveditorato, dalla Magistratura di Sorveglianza e dai referenti degli Enti locali;
  • Fase 3: stesura degli strumenti di rilevazione per la raccolta dei dati qualitativi;
  • Fase 4: raccolta dei dati attraverso la somministrazione di interviste e focus group;
  • Fase 5: stesura del rapporto di ricerca, elaborazione di dati e analisi al fine di organizzare e interpretare la lettura dei risultati. Comparazione con le esperienze/altre ricerche nazionali;
  • Fase 6: restituzione dei risultati agli interlocutori significativi, che passa dalla preventiva validazione / autorizzazione alla diffusione dei risultati da parte del Provveditorato.

Due i punti di vista sulla detenzione al femminile presi in esame dalla ricerca: quello degli operatori che lavorano in carcere (funzionari giuridici-pedagogici, polizia penitenziaria, direttori) e quello delle detenute.

Il 10 dicembre 2015, in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’uomo è stata presentata la pubblicazione che ne raccoglie i risultati nel corso di una conferenza stampa al Carcere di Forlì. Presenti la Garante regionale delle persone private della libertà dell’Emilia-Romagna, Desi Bruno, e la presidente della commissione Parità e diritti delle persone dell’Assemblea legislativa regionale, Roberta Mori che hanno evidenziato come l'esiguità del numero delle donne detenute rispetto agli uomini abbia sempre fatto sì che le risorse destinate a questa piccola fetta di popolazione carceraria sia sempre state di piccola entità.

 

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