Una legge regionale per contrastare il gioco d'azzardo

L'iniziativa, che prevede banchetti nelle piazze della Regione, partita dai cittadini con l’aiuto del Comuni e dei comitati e sostenuta in seguito anche da Legautonomie, Anci Emilia-Romagna e dalla Scuola delle buone pratiche, si propone di raccogliere 50.000 firme per una legge regionale per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo. Altro obiettivo è anche quello di sensibilizzare cittadini e istituzioni su un problema divenuto ormai di ordine sociale.

I numeri del gioco d’azzardo- I numeri del gioco d’azzardo sono impressionanti. Basti pensare che è la terza industria italiana con i suoi 80 miliardi di fatturato e conta 15 milioni i giocatori abituali, di cui 800.000 patologici e 2 milioni a rischio. Da ciò ne deriva il diretto coinvolgimento della criminalità organizzata che arriva dove arrivano i guadagni: non solo le attività criminose traggono diretto profitto da questo mercato, ad esempio con l’introduzione di slot machine truccate, ma agiscono anche grazie all’usura e ai prestiti ad alto interesse per i giocatori abituali.
E le vittime di questo mercato sono proprio loro, i giocatori, che si indebitano oltremisura, e le loro famiglie che ne risentono dal punto di vista affettivo, psicologico ed economico.

La legge regionale- Per questo, nel luglio 2013 l'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato all'unanimità una legge regionale finalizzata a contrastare il fenomeno del gioco d'azzardo e le sue ricadute. Ma non basta.
Il nuovo obiettivo è una proposta di legge che favorisca una riduzione dell'offerta e un contenimento all'eccesso oltre che un'adeguata informazione, prevenzione e cura contro il gioco d'azzardo.
D'altra parte i sindaci chiedono sia concesso loro un maggiore potere regolativo in materia di gioco d'azzardo, fino ad ora prerogativa dello Stato.

I Comuni Coinvolti

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