Right Livelihood Award: ecco i vincitori del 2013

09.12.2013

Right Livelihood Award: ecco i vincitori del 2013

Il Right Livelihood Award – Il premio, creato nel 1980 da Jakob von Uexkull - cittadino svedese e tedesco ed ex membro del Parlamento Europeo - è nato con lo scopo, espresso nelle parole del suo fondatore “di aiutare il nord a trovare una saggezza che corrisponda alla scienza che possiede, e il Sud a trovare una scienza che corrisponda all'antica saggezza che ha”.
Intento di von Uexkull era di creare un riconoscimento che andasse ad onorare e sostenere coloro i quali “offrono soluzioni pratiche ed esemplari alle sfide e problemi più gravi ed urgenti di oggi”: il Right Livelihood Award non è infatti rivolto alle élite economiche o scientifiche ma mira, affiancandosi e completando il più celebre Premio Nobel, a celebrare singoli o gruppi di persone il cui impegno nella costruzione di un futuro migliore - in particolare del Sud del mondo - si manifesta nei più diversi settori e ambiti, potendo premiare allevatori come dottori, insegnanti come semplici cittadini.
L’attitudine del riconoscimento ad essere attribuito senza distinzioni a soggetti che operano a tutti i livelli della società è rinvenibile anche nelle procedure previste per le candidature, non venendo queste ultime imposte da una giuria di persone di “alto rango” ma potendo arrivare da chiunque (salvo parenti stretti ed organizzazioni di appartenenza del candidato).
Il Right Livelihood Award non viene assegnato sulla base di differenti categorie (come invece il Premio Nobel) ma si fonda sul convincimento che, nella lotta per affrontare le sfide che si presentano oggi di fronte all’umanità, il più grande beneficio possa essere individuato e scoperto anche in ambiti diversi dalle scienze tradizionali o da rigide categorizzazioni: in sostanza, le persone che danno origine al proprio impegno su un piano specifico e che si trovano poi, come frequentemente accade, a dover gestire questioni relative ad altri settori – come ad esempio può succedere a chi si occupa di tutela ambientale in riferimento al diritto alla salute o ai diritti umani – pur facendo si che il proprio lavoro perda una categorizzazione netta, lo arricchiscono di valore in termini di crescita e sviluppo umano, meritando così il riconoscimento in questione.
Il Right Livelihood Award, la cui cerimonia di premiazione si svolge ogni anno a Stoccolma presso il Parlamento Nazionale, è stato fino ad oggi attribuito a 153 persone, provenienti da 64 differenti Paesi.
Il Premio prevede inoltre l’attribuzione di una somma di denaro – circa 200.000 euro – in capo a 4 vincitori, utilizzabile esclusivamente a favore dell’attività o del lavoro in relazione al quale si è ottenuto il riconoscimento e mai per fini personali.


I vincitori 2013 - I quattro vincitori dell’edizione 2013 del Premio provengono da latitudini tra loro molto lontane ed il loro impegno spazia dal settore agricolo a quello medico, dalla difesa della pace a quella dei diritti umani.

Paul Walker, statunitense, è uno dei più combattivi ed appassionati sostenitori dell’eliminazione delle armi chimiche nel mondo. Negli anni, il suo lavoro ha aiutato ad eliminare circa 55.000 tonnellate di armi chimiche ed il suo impegno è stato fondamentale nel riuscire ad indirizzare annualmente più di un miliardo di dollari a favore dei programmi di controllo, disarmo, riduzione della minaccia e non proliferazione delle armi chimiche.
Walker è stato insignito del premio “per aver lavorato senza sosta alla liberazione del mondo dalle armi chimiche”, riuscendo a focalizzare l’attenzione e l’impegno di governi, ong e cittadini di tutto il globo sulla necessità di costruire un mondo libero dai pericoli derivanti dalle armi chimiche, anche attraverso la piena implementazione della Convenzione sulle armi chimiche.

Il palestinese Raji Sourani, Presidente dell’Arab Organization for Human Rights, è il più noto avvocato in materia di diritti umani della Striscia di Gaza dove ha difeso e promosso per 35 anni il riconoscimento di diritti in capo a tutti gli esseri umani.
Sourani, premiato "per il suo risoluto impegno e dedizione ai principi dello Stato di diritto e alla difesa dei diritti umani in condizioni eccezionalmente difficili”, oltre ad aver rappresentato in giudizio davanti ai Tribunali israeliani un imponente numero di vittime palestinesi, ha anche istituito il Palestinian Centre for Human Rights per investigare e documentare le violazioni dei diritti umani verificatesi nel corso degli anni nei Territori Occupati.
L’avvocato palestinese ha dovuto lottare duramente per affermare e difendere i diritti del popolo, ed in sei diverse occasioni è stato imprigionato per ordine tanto dell’Autorità Palestinese quanto di quelle Israeliane.
Commosso, Sourani ha voluto far sapere quanto importante sia questo premio per la Palestina: “Questo premio ci dice che non siamo soli. Ci dice che le persone comprendono la nostra sofferenza. Ci dice che c’è speranza”.

Il dottor Denis Mukwege, originario della Repubblica Democratica del Congo, è un ginecologo che lavora nella regione di Kivu, zona della RDC perennemente funestata da conflitti armati.
La struttura presso la quale opera il dottor Mukwege, il Panzi Hospital, offre ed ha offerto cure a circa 40.000 vittime degli stupri perpetrati durante la guerra, ed è proprio “il suo coraggioso lavoro nel curare donne sopravvissute alle violenze sessuali in tempo di guerra” e la diffusione di informazioni sulla drammatica situazione congolese che sono valsi al ginecologo il Right Livelihood Award. Nonostante sia minacciato e spesso attaccato personalmente, il dottor Mukwege si mobilita senza sosta per sensibilizzare il popolo congolese e internazionale sulla realtà congolese e sulle sue conseguenze per le ragazze e le donne.

L’entomologo/agronomo svizzero Hans R. Herren, uno dei maggiori esperti mondiali in materia di agricoltura sostenibile e controllo biologico dei parassiti, premiato “per il suo lavoro pioneristico nel promuovere riserve alimentari globali che siano sostenibili, sane e sicure”, ha dichiarato ironizzando che questo Premio ha rovinato i suoi progetti per la pensione.
Herren, che oggi aiuta gli agricoltori in Africa a combattere la fame, la povertà e le malattie attraverso agricoltura sostenibile ed ecologica realizzata con la fondazione svizzera Biovision, alcuni anni fa ha salvato milioni di vite creando un programma di controllo biologico per debellare il parassita che minacciava le piante di Manioca in Africa.
Con il suo lavoro teorico e pratico, Herren ha dimostrato che un’agricoltura basata su principi agro ecologici può soddisfare i bisogni nutritivi di un mondo con una sempre crescente popolazione e bisogni in continua evoluzione.

 

Come sarà utilizzato il Premio? – Durante la cerimonia di consegna del Right Livelihood Award, tre dei quattro premiati hanno voluto comunicare in che modo e a quale scopo verranno utilizzate le somme ricevute.
Paul Walker, dedicherà il premio all’espansione della Coalizione a supporto dell’OPAC (vincitore del Premio Nobel per la Pace 2013) e al rafforzamento degli strumenti di controllo e verifica multilaterale delle armi, come il Nuclear Non-Proliferation Treaty and Biological Weapons Convention.
Il dottor Mukwege - che ha espresso grande soddisfazione per il ricevimento del Premio, sintomo di una rinnovata consapevolezza internazionale ed occidentale delle sofferenze delle donne congolesi - ha dichiarato di voler utilizzare la somma di denaro per rafforzare il programma socio-economico della Panzi Foundation  e proseguire così nel suo impegno di cura e tutela delle donne vittime di violenza.
Infine, Hans Herren utilizzerà la sua parte di premio per finanziare il progetto della fondazione Biovision finalizzato a garantire la sicurezza alimentare in tutto il mondo “Changing Course in Global Agricolture”.

 

Per informazioni:

Right Livelihood Award www.rightlivelihood.org; Mail info@rightlivelihood.org; Tel. +46 (0)8/7020340; Fax +46 (0)8/7020338
OPCW (OPAC) www.opcw.org; Mail media@opcw.org
Panzi Foundation www.panzifoundation.org; Mail Info@Panzifoundation.org
Biovision Foundation www.biovision.ch; Mail info@biovision.ch; Tel. +41 (0)44/3419718

Azioni sul documento