Traffico di esseri umani, solo 6 Stati hanno recepito la Direttiva anti-tratta

23.04.2013 > Cecilia Malmstörm

Traffico di esseri umani, solo 6 Stati hanno recepito la Direttiva anti-tratta

La scorsa settimana sono stati resi pubblici in Commissione europea i dati della prima relazione fatta da Eurostat e dalla DG Affari interni sulle statistiche relative alla tratta degli esseri umani a livello dell’UE per gli anni 2008, 2009 e 2010.

I numeri – I dati dicono che nel periodo 2008-2010 ci sono state in totale 23632 vittime, tra identificate e presunte. Inoltre emerge con chiarezza che il numero di persone coinvolte nella tratta in entrata e uscita dall’UE nel periodo preso in considerazione è aumentato del 18%, mentre il numero di condanne per i trafficanti di esseri umani è calato del 13%.

Per quanto riguarda le vittime, inoltre, sappiamo che l’Italia è il Paese con il maggior numero di vittime. Sul dato relativo alla differenziazione per sesso ed età, emerge che in Europa le vittime sono al 68% donne, e al 62% destinate al mercato del sesso, cui segue, con un grosso distacco, mercato del lavoro forzato (25%). Il 61% delle vittime proviene dagli stati membri (molte dalla Romania e dalla Bulgaria), il restante in gran parte dall’Africa (14%), cui seguono Asia (6%) e America latina (5%). Il numero di permessi di soggiorno rilasciati alle vittime della tratta degli esseri umani, infine, nel periodo di riferimento è passato da 703 a 1196.

Sui trafficanti, invece, i dati sono i seguenti: il numero di presunti trafficanti dal 2008 al 2010 è diminuito del 17%. Il 75% dei presunti trafficanti sono uomini e l’84% dei presunti trafficanti ha a che fare con la prostituzione.

Direttiva europea – Esiste dal 2011 la Direttiva anti-tratta 2011/36/UE, e alla sua scadenza, il 6 aprile 2013, solamente 6 Stati membri su 27 la hanno recepita: Finlandia, Ungheria, Lettonia, Polonia, Repubblica Ceca e Svezia. La direttiva impone di integrare norme di diritto penale, ma contiene anche disposizioni sull’assistenza delle vittime e richiede l’istituzione di un relatore nazionale che annualmente riferisca sullo stato delle cose di ciascun Stato membro.

A proposito del ritardo dei 21 Stati nel recepire la Direttiva anti-tratta, Cecilia Malmström, Commissaria UE per gli Affari interni, ha dichiarato ad Euronews che: “Dobbiamo innanzitutto informarci sulle ragioni di questo ritardo, potrebbe essere presto recuperato, per esempio, se è di ordine amministrativo. In generale comunque penso sia un cattivo segnale che viene dato a tutte le vittime della tratta, che sono sempre più numerose”.

E ha poi aggiunto: “È molto difficile condannare per questo crimine; forse grazie alla direttiva sarà più semplice, perché ci sarà una definizione comune in tutti gli Stati membri”.

 

Davide Rocco Capalbo

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