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Pietro Galassi narrato da Gennaro Cifariello
Pietro aveva 66 anni ed era nato nella Repubblica di San Marino, aveva una sorella e si era laureato in matematica e fisica. Prima di andare in pensione aveva insegnato in una scuola di Viareggio di cui in seguito era diventato preside. Non sappiamo perché il 2 agosto fosse in stazione dove la bomba lo uccise.
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I video dei 12 percorsi
Salvatore Lauro narrato da Massimo Brasa
Salvatore aveva 57 anni, era di Acerra, era un maresciallo dell’aereonautica e risiedeva a Brusciano, in provincia di Napoli. Di qui era partito con la moglie Velia il venerdì primo agosto. La loro meta era Scorzè, in provincia di Venezia in cui si celebrava il funerale del consuocero. A Bologna dovevano cambiare treno, ma il convoglio su cui viaggiavano era arrivato in ritardo e quindi persero la coincidenza. La bomba scoppiò mentre aspettavano il treno successivo e li uccise entrambi lasciando orfani i loro sette figli.
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I video dei 12 percorsi
Francesco Betti narrato da Veronica Brizzi
Francesco aveva 44 anni ed era un taxista originario di Marzabotto. Viveva con la moglie e il figlio di 2 anni a San Lazzaro di Savena in provincia di Bologna. Il 2 agosto 1980 era in servizio davanti alla stazione di Bologna e si trovava con il suo taxi a circa trenta metri dal luogo dove era posizionata la bomba. Un masso lo ha colpito alla nuca ed è morto immediatamente.
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Mauro Alganon narrato da Stefano Bonsi
Era appassionato di fotografia, Mauro, 22 anni, e veniva da Asti. Era partito di prima mattina dal Piemonte con un amico per andare a Venezia. Occorreva cambiare a Bologna, ma un ritardo del treno fece sì che i ragazzi perdessero la coincidenza. Per questo entrarono in sala d’aspetto. Era molto caldo e a turno i due amici uscivano a prendere un po’ d’aria. Alle 10,25 Mauro era rimasto seduto a custodire i bagagli leggendo un giornale quando lo scoppio della bomba lo uccise. L’amico che era uscito si salvò.
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Rosina Barbaro in Montani narrata da Sara Vimercati
Rosina aveva 58 anni ed era di Bologna, aveva una figlia e in agosto avrebbe festeggiato il 40° anniversario di matrimonio. Il due agosto stava partendo con il marito per trascorrere una vacanza sulla riviera adriatica a Pesaro, dove si erano conosciuti. Erano sul marciapiede del primo binario e, mano nella mano, stavano andando verso il bar quando furono travolti dalle macerie causate dallo scoppio della bomba. Il marito rimase ferito e Rosina morì.
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Vincenzo Lanconelli narrato da Felix Bellanti
Vincenzo aveva 51 anni, era nato a Cotignola in provincia di Ravenna e viveva a Bagnacavallo. Andato in pensione, si era iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza di Bologna per conseguire una seconda laurea. Il due agosto voleva assistere ad uno spettacolo lirico all’Arena, lo scoppio della bomba lo sorprese nella sala d’aspetto dove era in attesa del treno per Verona.
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Roberto De Marchi narrato da Edoardo Maresca
Roberto aveva 21 anni e viveva con la mamma Elisabetta e tre fratelli a Marano Vicentino. Roberto era il fratello più piccolo, era un valente e promettente pallavolista che militava nella Volley Sottoriva. Madre e figlio erano partiti per la Puglia e si trovavano a Bologna per prendere una coincidenza. Arrivati in stazione decisero di non uscire, ma attendere il treno in sala d’aspetto e fu proprio qui che l’esplosione colse Elisabetta, mentre il figlio era sul marciapiede del primo binario. Morirono entrambi.
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Elisabetta Manea vedova De Marchi narrata da Maria Elisabetta Mancini
Elisabetta aveva 60 anni ed era di Marano Vicentino dove, vedova, era rimasta con i suoi quattro figli. Il due agosto aveva da poco terminato la convalescenza dopo un intervento chirurgico ed era in stazione con Roberto, il più giovane dei suoi figli che aveva 21 anni ed era un promettente pallavolista. Madre e figlio erano partiti per la Puglia e si trovavano a Bologna per prendere una coincidenza. Arrivati in stazione decisero di non uscire, ma attendere il treno in sala d’aspetto e fu proprio qui che l’esplosione colse Elisabetta, mentre il figlio era sul marciapiede del primo binario. Morirono entrambi.
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Angelo Priore narrato da Matteo Borghesan
Angelo aveva 26 anni ed era nato a Malles Venosta in provincia di Bolzano, ma si era trasferito a Messina dove svolgeva il mestiere di ottico. Il due agosto era in viaggio per raggiungere moglie e figlio di 14 mesi che erano già in vacanza a Pelos nel Cadore, assieme a lui viaggiavano anche i suoceri. Decisero di aspettare il treno in sala d’aspetto, Angelo leggeva una rivista mentre i suoceri uscirono a fare due passi. Lo scoppio della bomba ferì molto gravemente Angelo al volto e alla testa mentre i suoceri si salvarono. Iniziarono mesi di ricovero ospedaliero, di interventi chirurgici e di forti dolori causati dalle ustioni ma le cure mediche furono inutili ed Angelo spirò l’11 novembre 1980.
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Vincenzina Sala in Zanetti narrata da Miriam Ridolfi
Vicenzina aveva 50 anni e abitava da molti anni a Bologna. Il 2 agosto era alla stazione col marito, con i consuoceri e con il nipotino di sei anni ad aspettare l’arrivo di sua figlia e di suo genero che provenivano dalla Svizzera. Il treno era in ritardo e si misero ad aspettare sul marciapiede del primo binario. Lo scoppio della bomba uccise Vicenzina, ferì il marito, la consuocera e molto gravemente il nipotino.
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Pier Francesco Laurenti narrato da Franco Domeniconi
Pier Francesco aveva 44 anni ed era nato a Berceto, in provincia di Parma e lavorava a Padova nelle assicurazioni. Il due agosto, dopo aver trascorso una vacanza sulla riviera romagnola, stava tornando a casa. Durante una sosta del treno a Bologna decise di scendere per fare una telefonata ad un amico, avvertendolo del suo arrivo. Finita la telefonata, mentre stava ritornando sul treno, lo scoppio della bomba lo ha ucciso.
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Manuela Gallon narrata da Elena Simonini
Manuela aveva 11 anni ed era di Bologna. I genitori l’avevano accompagnata in stazione e stavano attendendo il treno che l’avrebbe portata alla colonia estiva di Dobbiaco, in provincia di Bolzano. I tre si trovavano vicino alla sala d’attesa e il padre si allontanò per comprare le sigarette. Proprio in quell’istante scoppiò la bomba: Manuela rimase gravemente ferita, fu ritrovata e portata in coma all’ospedale dove morì 5 giorni dopo. La mamma morì e il padre rimase ferito.
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Natalia Agostini in Gallon narrata da Salvatore Fais
Natalia aveva 40 anni, era di Bologna e lavorava come operaia alla Ducati Elettronica ed aveva due figli. Il due agosto era in stazione con il marito e con la figlia Manuela di 11 anni. I tre si trovavano vicino alla sala d’attesa e il marito si allontanò per comprare le sigarette. Proprio in quell’istante scoppiò la bomba, il marito rimase ferito non gravemente mentre Natalia e la figlia Manuela furono travolte dalle macerie: Natalia morì qualche giorno dopo mentre si stavano svolgendo le esequie di Manuela.
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Onofrio Zappalà narrato da Leila Falà
Onofrio aveva 27 anni, era nato a Santa Teresa di Riva, in provincia di Messina e aveva due sorelle. Si era innamorato di Ingeborg, una maestra danese di 22 anni, conosciuta un’estate al mare a Sant’Alessio siculo dove Onofrio risiedeva con i genitori. L’aveva raggiunta a Copenaghen dove pensava di stabilirsi, ma venne chiamato in Italia perchè assunto alle Ferrovie dello Stato. Il due agosto era in stazione a Bologna con due colleghi ed aspettavano un treno per lo scalo di San Donato. I colleghi decisero di uscire, mentre Onofrio rimase sul marciapiede del primo binario dove lo scoppio lo uccise
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Kai Mader narrato da Anna Maria Guglielmo
Kai aveva 8 anni, viveva ad Haselhorf in Westfalia ed era venuto in Italia con i suoi genitori e i due fratelli per trascorrere una vacanza al Lido di Pomposa, in provincia di Ferrara. Il due agosto era in stazione con tutta la famiglia perché aspettavano il treno per tornare a casa, in Germania. Alle dieci e venticinque Kai e i due fratelli erano in sala d’aspetto con la mamma, mentre il padre avendo l’intenzione di occupare le due ore di attesa per vedere Bologna, stava per uscire dalla stazione. Lo scoppio uccise Kai, il fratello Eckhardt e la mamma Margret.
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Vincenzo Petteni narrato da Cecilia Vicentini
Vincenzo aveva 34 anni ed era nato in provincia di Trento ma abitava a Ferrara. Il due agosto con un amico era diretto a Palermo da dove avrebbe iniziato un breve vacanza sul mare verso la Tunisia. Non avendo trovato posto in aereo pensarono di prendere il treno. Lo scoppio li colse in stazione e Vincenzo rimase gravemente ferito. Fu trasportato al policlinico Sant’Orsola dove dopo quattordici giorni morì.
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Margret Rohrs in Mader narrata da Alessandra Pavoni
Margret aveva 39 anni, viveva ad Haselhorf in Westfalia con il marito e i tre figli ed era venuta in Italia con tutta la famiglia per trascorrere una vacanza al Lido di Pomposa, in provincia di Ferrara. Il due agosto era in stazione perché, arrivati da Ferrara, aspettavano il treno per tornare a casa. Alle dieci e venticinque Margret con i figli era in sala d’aspetto, mentre il marito, avendo l’intenzione di occupare le due ore di attesa per vedere Bologna, stava per uscire dalla stazione. Lo scoppio la uccise assieme ai due figli Kai di 8 anni e Eckhardt di 14 anni.
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Eckhardt Mader narrato da Sergio Messori
Eckhardt aveva 14 anni, viveva ad Haselhorf in Westfalia ed era venuto in Italia con i suoi genitori e i due fratelli per trascorrere una vacanza al Lido di Pomposa, in provincia di Ferrara. Il due agosto era in stazione con tutta la famiglia perché, arrivati da Ferrara, aspettavano il treno per tornare a casa, in Germania. Alle dieci e venticinque Eckhardt e i due fratelli erano in sala d’aspetto con la mamma, mentre il padre, avendo l’intenzione di occupare le due ore di attesa per vedere Bologna, stava per uscire dalla stazione. Lo scoppio uccise Eckhardt, il fratello Kai e la mamma Margret. Rimasero feriti l’altro fratello e il padre che scavando fra le macerie riuscì a ritrovare i suoi cari.
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Flavia Casadei narrata da Fabrizia Capitani
Flavia, 18 anni, aveva frequentato la quarta liceo scientifico Serpieri a Rimini e si preparava ad affrontare l’ultimo anno di scuola superiore. Era partita da casa per raggiungere Brescia dove l’attendeva uno zio. Doveva prendere un treno a Bologna ma il ritardo del convoglio su cui era salita a Rimini le fece perdere la coincidenza. Decise così di entrare in sala d’aspetto. Lo scoppio della bomba le colse lì: Flavia morì.
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Pio Carmine Remollino narrato da Luca Garozzo
Pio Carmine aveva 31 anni ed era nato a Bella, in provincia di Potenza. A 18 anni era partito per la Germania con quattro dei suoi fratelli, due anni dopo tornò in Italia per fare il servizio militare, terminato il quale aveva iniziato a spostarsi lungo la penisola cercando lavoro. Nel 1976 si era trasferito a Ravenna e svolgeva lavori saltuari come muratore o cameriere. Un uomo di poche parole, viaggiava da solo, dava raramente notizie di sé. Non sappiamo esattamente come mai era in stazione il due agosto quando la bomba lo uccise.
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