La descrizione di Ebrei e Polacchi nel film Shoah di Claude Lanzmann
Un gruppo di donne
La signora dice che le ebree erano molto belle.
Ai polacchi piaceva molto
fare l’amore con le ebree.
E le donne polacche sono contente
che oggi non ci siano più le donne ebree?
Lei dice che...
anche alle donne che ora hanno la sua stessa età
piaceva fare l’amore, ecco...
E le donne ebree erano delle concorrenti?
Ai polacchi piacevano le giovani ebree,
piacevano loro enormemente!
E i polacchi rimpiangono le giovani ebree?
Certamente, delle donne così belle! Certamente!
Perché? In che cosa erano così belle?
Ebbene,
erano belle perché non facevano niente.
Le polacche, invece, lavoravano.
Le ebree non facevano niente, pensavano soltanto
alla loro bellezza, si vestivano bene.
Ah, le donne ebree non lavoravano?
Non facevano assolutamente niente.
E perché?
Erano ricche.
Erano ricche, e i polacchi dovevano servirle e lavorare.
Ho sentito la parola "capitale"...
Esse avevano... insomma, il capitale era nelle mani degli ebrei.
Ah sì, ma questo non l’hai tradotto.
Ripeti la domanda alla signora.
Dunque il capitale era nelle mani degli ebrei?
Tutta la Polonia era nelle mani degli ebrei.
Il primo uomo
Sono contenti che qui non ci siano più ebrei,
oppure tristi?
Comunque la cosa non li disturbava,
ma, come sapete,
in Polonia prima della guerra tutta l’industria era
nelle mani degli ebrei
e dei tedeschi.
Ma trovavano gli ebrei simpatici nel loro insieme?
Per i polacchi, ehm... gli ebrei non erano molto
simpatici e soprattutto erano disonesti.
Erano disonesti!
La vita a Grabow era più allegra quando c’erano
gli ebrei o adesso?
Non si può dire...
Non lo sa.
Perché dice che gli ebrei erano disonesti?
Sfruttavano polacchi.
E’ soprattutto di questo che vivevano.
In che modo li sfruttavano?
Imponevano loro i prezzi.
C. Lanzmann, Shoah, Milano, Bompiani, 1987, pp. 106-107. Traduzione di G. Cillario