3.7 Nei luoghi di impresa

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“Gli occhi del pubblico. Visitatori nei musei dell’Emilia-Romagna”, Galleria Ferrari, Maranello, Modena (fotografia di Paolo Righi - Agenzia Meridiana Immagini, Archivio fotografico IBC).

Approfondimento

Con i suoi 180.000 ingressi all’anno la Galleria Ferrari di Maranello è di gran lunga il museo più frequentato dell’Emilia-Romagna. Insieme al Museo “Ducati” e al Museo del patrimonio industriale di Bologna, al Museo italiano della ghisa di Longiano (Forlì-Cesena), e all’Archivio storico “Barilla” di Parma, rappresenta uno degli esempi migliori di conservazione della memoria dell’impresa e dell’industria regionali.

Della museografia di questo ambito fa parte la cosiddetta “archeologia industriale”, una disciplina nata in Gran Bretagna per salvaguardare e trasmettere al futuro i siti e i manufatti resi obsoleti dai ritmi dell’industrializzazione. Due esempi italiani di conservazione e riuso di questi siti sono lo stabilimento Fiat Lingotto di Torino e la Centrale elettrica Montemartini di Roma. L’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna si è occupata del censimento di questo particolare patrimonio: dai mulini ad acqua alle fornaci da laterizi, dalle molteplici attività manifatturiere che utilizzavano la forza idraulica all’attività cantieristica tradizionale del fiume Po, dalle miniere di zolfo di Romagna alla lavorazione del ferro nella montagna bolognese.

La legge 16 del 2002 della Regione Emilia-Romagna detta norme per il recupero degli edifici storico-artistici e per la promozione della qualità architettonica e paesaggistica del territorio, comprendendo quindi anche le aree urbane ed extraurbane una volta adibite alla produzione e poi dismesse. Nel 2001, per documentare queste aree, la Regione ha commissionato a Gabriele Basilico una campagna fotografica che ha censito caserme, ospedali, mercati del bestiame, fori boari, carceri, industrie, scali merci ed aree ferroviarie. L’indagine è stata pubblicata con una mostra: “L.R. 19/98. La riqualificazione delle aree urbane in Emilia-Romagna”.

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