3.3 Nei musei

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“Gli occhi del pubblico. Visitatori nei musei dell’Emilia-Romagna”, Musei civici, Reggio Emilia (fotografia di Isabella Balena, Archivio fotografico IBC).
Approfondimento

L’Emilia-Romagna è una terra ricca di istituzioni museali: ce ne sono quasi quattrocento, con tipologie assai diverse: nuclei archeologici, pinacoteche, quadrerie ducali, case museo, raccolte di carattere scientifico e naturalistico, patrimonio demoetnoantropologico. Per la maggior parte i musei sono collocati in palazzi storici, che sono stati appositamente riallestiti o che conservano nel loro ordinamento, e nelle scelte espositive, le caratteristiche fondamentali del tempo in cui le collezioni si formarono. Spesso rispecchiano i gusti e gli interessi di chi ha creato e incrementato le raccolte.

La lunga e densa storia della regione, le esperienze politiche e culturali che ne connotano la fisionomia, si possono ricostruire anche attraverso i suoi musei. Non meno importanti delle realtà urbane sono quelle rurali: contesti apparentemente periferici, ma che offrono peculiarità legate alla terra, alle vie d’acqua. Sono risorse anche economiche che connotano il paesaggio e si connettono a un’idea di museo non esauribile al suo interno, ma espansa sul territorio.

Fondamentale è il ruolo svolto dall’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna nei confronti del patrimonio museale, in base alla Legge regionale 18/2000: dal lavoro di catalogazione informatizzata (con metodologie adeguate a quelle nazionali) al finanziamento di progetti, dalla creazione di standard di qualità per le strutture alla formazione degli operatori.

Sul fronte editoriale si segnala in particolare la pubblicazione del repertorio Musei in Emilia-Romagna, aggiornato costantemente grazie alla banca dati consultabile on-line. Viene anche garantita l’informazione sull’attività didattica, così ricca su tutto il territorio regionale: si veda a questo proposito la sezione appositamente creata sul sito web dell’IBC.

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