3.2 Negli archivi
Approfondimento
Il termine “archivio” indica sia il contenitore (il luogo di conservazione) sia il contenuto (il complesso documentario). Questo contenuto può essere così definito: “Insieme dei documenti, senza riguardo alla forma o al supporto, automaticamente e organicamente creati e/o accumulati e usati da un particolare individuo, famiglia o ente nel corso delle sue attività e funzioni” (la definizione è tratta dal volume di Luciana Duranti I documenti archivistici).
In Emilia-Romagna esistono 341 archivi comunali, 9 archivi provinciali, 1 archivio regionale e numerosissimi archivi di altri enti pubblici e privati, ecclesiastici, di partiti politici, organizzazioni sindacali e associazioni, di enti economici e d’impresa, sanitari, di assistenza e beneficenza, di istruzione e di ricerca.
Tutti questi archivi, insieme a quelli prodotti da persone e famiglie che hanno rivestito un ruolo rilevante nel panorama politico, culturale e istituzionale, offrono la possibilità di ricostruire eventi, episodi di storia locale ma non solo, vicende pubbliche e private. Non si tratta infatti di raccolte o collezioni, ma di insiemi organici di documenti che mantengono il loro valore giuridico e che, con il passare del tempo, divengono un’importante memoria.
Per fare solo un esempio: l’Archivio storico comunale di Predappio, in provincia di Forlì-Cesena, conserva la documentazione della nascita e dell’attività del comitato sorto nel paese per offrire solidarietà alle popolazioni colpite dall’alluvione del Polesine del 1951 (la scheda unità di questo archivio, tratta dalla banca dati Sesamo 4.1, è visibile nella diapositiva della presentazione relativa alla voce “Catalogare”). Tra questi documenti c’è anche il libretto di risparmio su cui venivano versate le somme destinate alle vittime delll’inondazione; dalle sigle riportate nei manifesti dell’epoca si ricava la notizia che, oltre all’amministrazione comunale, promotori dell’iniziativa furono partiti e sindacati, associazioni di categoria, istituzioni e associazioni benefiche predappiesi.
Forte è poi il legame tra conservazione dei materiali e accesso: un archivio, conservato nel tempo in luoghi idonei e in cui siano state svolte correttamente le operazioni di riordino e di inventariazione è una fonte straordinaria di ricerca e di conoscenza, un luogo di scoperte che aiutano a leggere correttamente il passato, che potrà essere facilmente messo a disposizione degli utenti.
In Emilia-Romagna la Soprintendenza per i beni librari e documentari dell’Istituto per i beni culturali svolge un’attività finalizzata a una sempre più incisiva azione di conservazione, censimento, valorizzazione e promozione dei beni e delle strutture bibliotecarie e archivistiche, grazie anche al mandato della Legge regionale 18/2000 che permette di realizzare piani annuali di finanziamento concordati con Comuni e Province.