1.3 L'olmo monumentale di Campagnola Emilia, nel Reggiano

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L’olmo monumentale di Campagnola Emilia, nel Reggiano. Fotografia di Francesco Ranieri, Archivio fotografico IBC.

 

Approfondimento

Questa è la foto di un albero monumentale, e precisamente dell’olmo di Campagnola Emilia, in provincia di Reggio Emilia. Ma quando un albero si può definire “monumentale”? Un albero è monumentale non solo perché è “un grande albero di bell’aspetto”, ma anche quando diviene la testimonianza di un paesaggio, di un ecosistema, o è protagonista o testimone di un evento, di una leggenda o di un miracolo. In altre parole esso cessa di essere “un albero” per diventare “l’albero”, ovvero si carica di significati non solo strettamente naturalistici e biologici ma anche storici e culturali.

È compito di tutti noi salvaguardare questi monumenti della natura. Il riconoscimento dell’importanza pubblica dell’albero monumentale è ribadito anche da una legge della Regione Emilia-Romagna (la numero 2 del 1977) che prevede una “particolare tutela degli esemplari arborei singoli, in gruppi, in boschi o in filari di notevole pregio scientifico o monumentale”. La legge stabilisce che sia il presidente della Regione, con un proprio decreto, a individuare il bene che sarà oggetto della tutela (alberi singoli, in gruppo o in filare). Nell’atto è indicato il soggetto a cui spetta la gestione della tutela (in genere il Comune, oppure gli Enti Parco) ed eventuali norme di salvaguardia (come, per esempio, l’individuazione di una fascia di rispetto in prossimità dell’albero). La legge prevede inoltre programmi annuali di finanziamento per interventi di cura e manutenzione, al fine di migliorare le condizioni di salute degli esemplari protetti, e per iniziative di informazione, educazione e valorizzazione.

Sono 646 gli esemplari arborei singoli, in gruppo e in filare sottoposti a tutela dalla legge. Si va dall’olmo di Campagnola Emilia (Reggio Emilia), con una circonferenza di quasi 2 metri e un altezza di 27, alla rovere di Corte Brugnatella (Piacenza) che con un circonferenza di oltre sei metri e una altezza di 28 è la quercia più grande della regione, all’acero montano situato presso il Santuario della Beata Vergine (Madonna dell’Acero) di Lizzano in Belvedere (Bologna), dove la tradizione vuole sia apparsa la Madonna. L’elenco completo degli alberi monumentali tutelati, con immagini e informazioni, è consultabile nella sezione banche dati del sito web dell’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, che si occupa della gestione della legge.

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