1.12 L’antica Conceria della Grada

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Un particolare della ruota a pale dell’antica Conceria della Grada, modello in scala 1:33 (Consorzi dei canali di Reno e Savena, Bologna).

Approfondimento

Il modello in scala 1:33 riproduce l’edificio dell’antica Conceria bolognese della Grada come si presentava nella perizia redatta il 4 settembre 1786 dall’architetto Gian Giacomo Dotti. L’opificio era posto sul canale di Reno, all’altezza della “Grada”, l’ingresso in città del corso d’acqua protetto da una cancellata mobile (una “grata”, appunto).

Era la conceria più importante della città: sfruttava l’energia idraulica della ruota a pale per muovere le macchine con cui venivano lavorate le pelli di buoi, cavalli e capre (nel 1738 se ne contarono 16.743). Un “mulino da galla” triturava le escrescenze che si trovano nei rami delle querce per ricavarne il tannino (una sostanza che evita la putrefazione delle pelli e le trasforma in cuoio); una “gualchiera”, una macchina con un albero a camme che sollevava e abbatteva una serie di piccoli magli, serviva a battere le pelli.

Nel 2006 la ruota è stata ricostruita tale quale era nel 1786, all’interno dell’edificio che un tempo ospitava la Conceria e che attualmente è la sede dei Consorzi dei canali di Reno e Savena. Un progetto promosso da vari enti e coordinato dall’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna mira a creare in questo luogo un centro di documentazione sulla storia delle acque a Bologna. Per conservare la memoria dei secoli in cui la città viveva sull’acqua e dell’acqua, e imparare a sfuttare meglio una risorsa che oggi diventa sempre più preziosa.

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