Restituire storie di comunità

Raccogliere storie è un atto formativo sia per chi narra sia per chi ascolta; sia per chi scrive sia per chi rielabora ed interpreta.

La relazione non è un gesto spontaneo, ma è provocata in funzione di un obiettivo.

Il movimento che si crea attorno alle narrazioni di storie, a cui viene data dignità di scrittura o altra forma di documentazione, è un movimento che attraversa trasversalmente le generazioni, che pone delle domande di senso e di fondo.

E’ importante che le storie narrate, che diventano testo, scritto o diversamente documentate, vengano conservate e pubblicate, perché diventino strumento di riconoscimento e di adesione alla comunità e si prestino ad essere utilizzate in contesti diversi nell’intento di coinvolgere l’intera comunità nel dialogo e nella conoscenza gli uni degli altri.

La raccolta di biografie può essere resa fruibile attraverso pubblicazioni messe a disposizione di quanti vogliano comprendere il significato dell’esperienza; ma deve sedimentarsi anche, e soprattutto, in strumenti e linguaggi che consentano alla collettività di ri-appropriarsi delle conoscenze emerse dalla raccolta delle biografie. Il risultato finale dunque, oltre a produrre testi narrativi ed una documentazione ricca e variegata a disposizione dell’ipotesi storica che si vuole dimostrare, si configura come una produzione di conoscenza, di saperi, nonché come profilo delle caratteristiche culturali e sociali situate nel qui ed ora di un determinato territorio e di una data comunità. Infine nell’ambito dell’applicazione e della sperimentazione di questo metodo, vengono esplicitati e, contemporaneamente, condivisi gli strumenti interpretativi e critici per riflettere su ciò che accade ed è accaduto.

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