"Avremmo voluto che quegli aerei vi portassero via da lì"

E’ stato affidato ai ragazzi delle classi IV della scuola primaria La Pieve e ai loro aeroplanini di carta pieni di messaggi sull’insensatezza della guerra, il compito di commemorare il Giorno della Memoria a Castelnovo ne' Monti in provincia di Reggio Emilia. In una sala gremita di gente, rappresentanti delle istituzioni, parenti delle vittime, testimoni di quegli anni e figure che oggi si impegnano a tener viva la memoria di quegli eventi, i ragazzi delle classi IV hanno illustrato i risultati del lavoro svolto nell'ambito del progetto conCittadini.

Un lavoro che li ha portati ad esplorare e raccontare una storia che ha molto a che fare con la memoria: quella di chi, sull’Appennino reggiano, ha lasciato qualcuno nel campo di concentramento di Kahla in Germania. Proprio in quel campo dove una montagna nascondeva una fabbrica di caccia della Luftwaffe, e dove i deportati erano costretti a costruire aerei di morte.

Lo hanno fatto ponendo domande e ascoltando le parole di due ex studenti del Liceo Cattaneo-Dall'Aglio, Benedetta e Daniele, nel 2012 protagonisti, insieme ai familiari di alcuni deportati nel campo di Kahla, di un viaggio ad Auschwitz. Lo hanno fatto, dunque, ascoltando la viva voce di ragazzi poco più grandi di loro ma capaci di raccontare quel viaggio con una semplicità ed un calore davvero speciali. Una semplicità e un calore che i bambini hanno capito e raccolto. Lo hanno fatto, anche, ascoltando le parole dei figli di coloro i quali da Kahla non sono tornati o sono tornati segnati per sempre.

Lo hanno fatto così, in una mattinata che sapeva di “casa”, eppure era nel cuore di un’Istituzione, alla presenza di autorità e persone importanti. Proprio come deve essere quando sono i giovani cittadini ad abitare quei luoghi dove le parole pesano e si trasformano in scelte. E’ accaduto così che, per una mattina, i pensieri bellissimi dei “conCittadini di Pieve” hanno avuto ali per volare e un cielo per testimoniare. Senza retorica, senza pensatezza, con semplicità e calore, e con quel pizzico di famiglia che lega, unisce e trasmette.

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