Percorso 2

Piazza delle Medaglie d'oro sotto l'orologio fermo

 

12. Irene Breton in Boudouban

Irène, 61 anni, era originaria della Svizzera dove era nata a Boncourt. Risiedeva a Delémont con il marito. Faceva l’orologiaia. Non sappiamo perché il 2 agosto fosse in stazione dove la bomba la uccise.

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Sonia Aldrovandi: GUARDA IL VIDEO

Stazione dei taxi

 

13. Fausto Venturi

Fausto, 38 anni, viveva con la madre e il fratello a Bologna, era donatore di sangue. Il due agosto era in servizio con il suo taxi alla stazione di Bologna: il suo turno era cominciato alle otto e avrebbe dovuto terminare alle 20. Le macerie causate dallo scoppio della bomba lo hanno travolto ed ucciso mentre stava chiacchierando con un collega.

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Saverio Soverini: GUARDA IL VIDEO

Fermata dell'autobus 37

 

14. Vincenzo Petteni

Vincenzo, 34 anni, era nato a Malè, in provincia di Trento, abitava a Ferrara, era sposato e da un paio di anni aveva cambiato lavoro, mettendosi in proprio. Il due agosto con un amico era diretto a Palermo da dove avrebbe iniziato un breve vacanza sul mare verso la Tunisia. Non avendo trovato posto in aereo pensarono di prendere il treno. Lo scoppio li colse in stazione e Vincenzo rimase gravemente ferito. Fu trasportato al policlinico Sant’Orsola dove dopo quattordici giorni morì per una sopraggiunta infezione polmonare.

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Cecilia Vicentini: GUARDA IL VIDEO

Aiuola con monumento

 

15. Natalia Agostini in Gallon

Natalia, 40 anni, era di Bologna e lavorava come operaia alla Ducati Elettronica ed aveva due figli. Il due agosto era in stazione con il marito e con la figlia Manuela di 11 anni. Aspettavano il treno che avrebbe portato Manuela alla colonia estiva di Dobbiaco, in provincia di Bolzano. I tre si trovavano vicino alla sala d’attesa e il marito si allontanò per comprare le sigarette. Proprio in quell’istante scoppiò la bomba, il marito rimase ferito non gravemente mentre Natalia e la figlia Manuela furono travolte dalle macerie e ferite molto seriamente. Furono entrambe portate in ospedale in pericolo di vita: Natalia mori qualche giorno dopo mentre si stavano svolgendo le esequie di Manuela.

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Salvatore Fais: GUARDA IL VIDEO

16. Manuela Gallon

Manuela, 11 anni, era di Bologna, aveva superato gli esami di quinta elementare e si preparava ad affrontare le scuole medie. I genitori l’avevano accompagnata in stazione e stavano attendendo il treno che l’avrebbe portata alla colonia estiva di Dobbiaco, in provincia di Bolzano dove avrebbe dovuto trascorrere due settimane di vacanza. I tre si trovavano vicino alla sala d’attesa e il padre si allontanò per comprare le sigarette. Proprio in quell’istante scoppiò la bomba: Manuela rimase gravemente ferita, fu ritrovata e portata in coma all’ospedale dove morì 5 giorni dopo. La mamma morì e il padre rimase ferito.

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Elena Simonini: GUARDA IL VIDEO

Piazza delle Medaglie d'oro n.4, cortile interno

 

17. Pier Francesco Laurenti

Pier Francesco, 44 anni, era nato a Berceto, in provincia di Parma, aveva una sorella ed era laureato in giurisprudenza, viveva a Parma e lavorava a Padova nelle assicurazioni. Il due agosto, dopo aver trascorso una vacanza sulla riviera romagnola, stava tornando a casa. Durante una sosta del treno a Bologna decise di scendere per fare una telefonata ad un amico, avvertendolo del suo arrivo. Finita la telefonata, mentre stava ritornando sul treno, lo scoppio della bomba lo ha ucciso.

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Franco Domeniconi: GUARDA IL VIDEO

Via A. Gramsci 12, ex traumatologico

 

18. Angelo Priore

Angelo, 26 anni, era nato a Malles Venosta in provincia di Bolzano, si era trasferito a Messina dove svolgeva il mestiere di ottico. Il due agosto era in viaggio per raggiungere moglie e figlio di 14 mesi che erano già in vacanza a Pelos nel Cadore, assieme a lui viaggiavano anche i suoceri. Decisero di aspettare il treno in sala d’aspetto, Angelo leggeva una rivista mentre i suoceri uscirono a fare due passi. Lo scoppio della bomba ferì molto gravemente Angelo al volto e alla testa mentre i suoceri si salvarono. Iniziarono mesi di ricovero ospedaliero, di interventi chirurgici e di forti dolori causati dalle ustioni ma le cure mediche furono inutili ed Angelo spirò l’11 novembre 1980 .

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Matteo Borghesan: GUARDA IL VIDEO

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