Le storie delle "vite in polvere" raccolte in un libro

Il volume "Amianto: arte, salute, lavoro, diritti"

gamberiniEternit. Una parola che fa paura, che è diventato significato di morte e di dolore. Sentimenti di disperazione a cui gli studenti del liceo artistico Arcangeli di Bologna hanno dato le sembianze di 50 disegni. Tratti duri, segni di matita che colpiscono allo stomaco, colori foschi, che raccontano lo spavento per una malattia silenziosa, contratta quando si pensava di lavorare in un posto sicuro. Di una malattia troppo a lungo nascosta, ma che ora fa rumore perché ricorda come la sicurezza e la salubrità dei posti di lavoro rappresentino,  al pari del salario, la dignità del lavoro e della persona.

La storia delle “vite in polvere” è diventata un libro grazie all’impegno della Presidenza dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, che ha raccolto i 50 disegni realizzati dagli studenti del liceo artistico Arcangeli di Bologna, con la collaborazione dell’AFeVa, l’Associazione regionale dei malati e dei famigliari vittime di amianto, nel volume “Amianto: arte, salute, lavoro, diritti”...

“Per l’Assemblea legislativa è un onore aver messo le proprie competenze e professionalità a disposizione per la realizzazione di un volume dal grande valore civile e simbolico. I disegni degli studenti del liceo Arcangeli ci ricordano quanto la tragedia dell’amianto sia viva nella nostra società”, ha commentato Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea "la tragedia dell’Ogr e di quelle aziende, anche pubbliche, che si rifiutarono per decenni di riconoscere la pericolosità dell’amianto è una delle pagine peggiori della nostra vita repubblicana. Far sì che insieme al salario ci sia anche un buon lavoro è un dovere di tutte le istituzioni".  

"Questo volume è anche un ringraziamento a quanti negli scorsi decenni, e penso in primo luogo al delegato Filt-Cgil Romeo Zazzaroni, lottarono per accendere i riflettori su quella che si è poi confermata come una delle più grandi tragedie sanitarie nel mondo del lavoro” ha aggiunto Saliera. Sulla stessa linea Andrea Caselli, responsabile AFeVa Emilia-Romagna: “Abbiamo creduto nel lavoro di questi ragazzi che hanno realizzato disegni straordinari che faranno crescere anche nelle nuove generazioni la consapevolezza del rischio amianto”.

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