Diritti. Informazione amministrativa, Gardini: “Ancora non pienamente realizzata”

12.07.2018

Diritti. Informazione amministrativa, Gardini: “Ancora non pienamente realizzata”

“In Italia, il diritto all'informazione amministrativa ha richiesto molto tempo per essere riconosciuto, e anche oggi, nonostante l’introduzione dell’accesso civico generalizzato e l’approvazione del cosiddetto Codice della trasparenza, non può considerarsi pienamente realizzato”. Gianluca Gardini, Difensore civico regionale, ha così aperto il suo intervento al convegno “Accesso civico, riservatezza e Organi di garanzia”, in programma oggi a palazzo Giustiniani a Roma.

“Il punto centrale è l’ambiguità della legge: nel nostro ordinamento non è chiaro se l’accesso civico generalizzato si configura come diritto dell’individuo o come strumento di lotta alla corruzione. Da qui derivano, a cascata, una serie di problemi interpretativi sull’estensione del diritto di accesso civico: se lo si considera un diritto dell’individuo all’informazione amministrativa, la richiesta non può essere respinta dall’amministrazione anche se viene presentata per finalità egoistiche, al limite anche per fini lucrativi. Se invece lo si configura come strumento di trasparenza, dovranno essere soddisfatte solo le richieste di accesso volte a esercitare un controllo diffuso sull’amministrazione. Per fare un esempio concreto, se si segue la prima tesi, l’istanza di accesso di un’agenzia immobiliare che chiede di conoscere tutte le Scia o titoli edilizi rilasciati in una certa zona della città dovrà essere accolta, se si segue la seconda tesi invece la stessa istanza dovrà respinta perché animata da finalità commerciali. In entrambi i casi, ovviamente, l’amministrazione dovrà valutare se la richiesta incontra uno dei limiti esplicitamente previsti dalla legge, a tutela di altri interessi individuali o collettivi, ma la differenza di fronte a richieste di accesso presentate per finalità commerciali, egoistiche e strettamente individuali è evidente.  Un altro fattore che ostacola la completa affermazione del diritto all’informazione amministrativa nel nostro paese è rappresentato dalla mancata previsione di organi indipendenti, monocratici o collegiali, incaricati di garantire la corretta applicazione della disciplina in tema di accesso civico”. Ha spiegato Gardini all’incontro romano.

Oltre a Gardini, all’incontro romano hanno partecipato anche Paolo Pietrangelo, direttore generale della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, Giovanni Guerra, avvocato e componente della Commissione per l’adeguamento della normativa italiana al regolamento UE 679/2016, e Benedetto Ponti, professore di diritto amministrativo dell’Università degli studi di Perugia.