Qualche caso

550 sono le istanze a cui il Difensore civico ha risposto nell'anno 2018. 

Al primo posto, ancora una volta, le istanze di ricorso avverso il diniego di accesso agli atti: 85 i cittadini che hanno fatto ricorso al Difensore civico. Seguiti come gli anni precedenti dalle istanze in materia di tributi e sanzioni (48), edilizia (37) e sanità (36). 

In calo invece le richieste di intervento sul tema della disabilità. Su questa materia l'impegno del Difensore civico è sempre stato costante negli ultimi tre anni, lasciando presumere che l'attenzione e i pareri importanti su determinate tipologie di contenzioso abbiano prodotto sugli uffici pubblici una maggiore attenzione al cittadino che presenta questa condizione di particolare difficoltà.

L’esito delle istanze avviate e concluse nel corso del 2018 ha evidenziato alcuni elementi significativi. Molti cittadini hanno avviato istanze (92) risultate poi, all’approfondimento dei fatti e delle norme, infondate. Nei casi (147) in cui, però, l’istanza è risultata fondata, a fronte di alcune istanze che si chiudono spontaneamente nel corso dell’istruttoria (12), la PA non collabora con il Difensore in pochissimi casi (9). Il numero di casi (85) in cui l’Amministrazione si uniforma al parere del Difensore, confermano l'atteggiamento positivo delle Pubbliche amministrazioni nei confronti della difesa civica.

 

E' successo che...

 

Un cittadino, alloggiato presso un edificio residenziale pubblico, divenuto disabile motorio al 100% dopo un grave peggioramento del proprio stato di salute, ha richiesto ad ACER l'adeguamento dei sanitari del bagno.
Acer in un primo momento ha dato riscontro negativo all’istanza, definendo le modifiche richieste non indispensabili. A seguito dell’intervento da parte del Difensore civico per avere chiarimenti sul mancato abbattimento delle barriere architettoniche, si è con soddisfazione ottenuto quanto richiesto, nel rispetto delle norme e della dignità della persona.
I lavori sono avvenuti con l’installazione di tutti i sanitari a norma delle disabilità e dell’applicazione delle maniglie di sicurezza in corrispondenza di essi. Si ringrazia ACER.

Un cittadino ha richiesto la riduzione delle tasse universitarie del figlio presentando online l’attestazione ISEE entro la data di scadenza indicata dal bando. Il codice utilizzato era provvisorio, in attesa della convalida INPS, giunta però oltre il termine, per un problema informatico sui server del CAF.
Il Difensore civico regionale- in una sua nota ad Ateneo e Azienda per il diritto agli studi superiori- ER.GO – ha sottolineato che il ritardo non era imputabile al cittadino e che pertanto sarebbe stato equo rideterminare l’importo delle tasse residue, tenuto conto del valore ISEE acquisito in ritardo dal sistema. 
L’Ateneo interessato ha accolto la tesi del Difensore e si è impegnato a rideterminare l’importo delle tasse universitarie.

Una signora della provincia di Reggio Emilia, già invalida civile, a gennaio 2013 richiede e ottiene il rilascio del contrassegno disabili. A luglio 2016 chiede al Comune il CUDE (Contrassegno unificato disabili Europeo) ma l’Ente risponde che il termine per la semplice sostituzione del contrassegno “arancione” con il contrassegno europeo è scaduto il 15/09/2015 ed è necessario seguire l’iter amministrativo per il rilascio di un nuovo permesso.
La cittadina si rivolge al Difensore civico che scrive al Comune chiedendo di provvedere al rilascio del contrassegno CUDE, ritenendo valido ed efficace il verbale della commissione medico legale che ha certificato una sensibile riduzione della capacità motoria. Il Difensore rimarca inoltre che la signora già in occasione del primo rilascio avrebbe già dovuto avere il contrassegno CUDE con validità fino al gennaio 2018, operazione che solo per questioni organizzative interne all’Ente non era stato possibile eseguire. Il Comune ha accolto al tesi del Difensore civico e rilascio il CUDE alla cittadina.

 

Altri casi

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