Perché contattarlo?

Tutte le persone detenute o ristrette nei luoghi di privazione della libertà personale della regione (carceri, case lavoro, opg, ecc) che ritengano di aver subito una violazione dei propri diritti possono chiedere l’intervento del Garante.

La richiesta può essere fatta anche dai famigliari del detenuto, dai volontari che operano all'interno delle strutture di reclusione e dall'avvocato di fiducia.

Le segnalazioni possono essere presentate sia in forma individuale che collettiva.

Alla segnalazione segue un'istruttoria, quindi la ricerca di ulteriori informazioni, l'analisi del caso e la verifica delle richieste. Nel corso dell'istruttoria, il Garante può rivolgersi alle amministrazioni competenti per chiedere chiarimenti o spiegazioni e sollecitare gli adempimenti o le azioni necessari attraverso raccomandazioni e inviti.

La presa in carico delle persone detenute si caratterizza per una particolare complessità: spesso i segnalanti sono soggetti con disturbi psichici, con storie suicidarie o di autolesionismo, con patologie fisiche di particolare gravità o con vicende detentive importanti come le persone condannate in via definitiva all’ergastolo.

La presa in carico comporta anche la gestione di rapporti e contatti con molteplici e diverse figure (dai familiari agli avvocati, dal magistrato di sorveglianza alla direzione del carcere, dal medico referente ai volontari, ai servizi pubblici variamente interessati).

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