Onu: approvato il Trattato che regola il traffico di armi

09.04.2013

Onu: approvato il Trattato che regola il traffico di armi

Il 3 aprile è stato approvato il trattato delle Nazioni Unite che regola il traffico di armi. È il primo trattato mondiale a regolare la vendita di armi a paesi sotto embargo, che violano i diritti umani e nei quali sono presenti criminalità organizzata e organizzazioni terroristiche.

Essendo un trattato internazionale, non sono previste sanzioni per chi viola gli accordi del trattato, che comunque non regola il commercio di armi tra privati, tuttavia avrà conseguenze positive in quanto il trattato obbliga gli Stati a regolamentare l’esportazione delle armi “convenzionali” – che comprende, oltre alle armi leggere e all’artiglieria, anche panzer, navi, aerei e missili (ma sono esclusi dal trattato i droni) – e obbliga i governi a riferire ogni anno nei rispettivi parlamenti le informazioni circa i contratti statali sull’acquisto di armi e le commesse ricevute dall’estero dalle industrie di armi nazionali.

Il trattato, che sarà ratificato tra due anni e sottoposto a continui aggiornamenti e miglioramenti, ha una storia lunga. Si è iniziato a parlarne oltre dieci anni fa: nel 2002 l’UE ha negoziato e firmato il protocollo delle Nazioni Unite che è diventato trattato, le cui disposizioni sono:

  1. conservare dati dettagliati sull’importazione, l’esportazione e il transito di armi da fuoco;
  2. adottare un sistema internazionale di marcatura delle armi da fuoco da apporre alla fabbricazione e ogni qualvolta vengano importate;
  3. istituire un sistema di autorizzazioni armonizzato a disciplina dell’importazione, esportazione, transito e riesportazione delle armi da fuoco;
  4. prevenire il furto, la perdita o lo sviamento di armi da fuoco attraverso il rafforzamento dei controlli delle esportazioni, dei punti di esportazione e dei controlli alle frontiere;
  5. scambiare informazioni su produttori, distributori, importatori ed esportatori autorizzati, sulle rotte utilizzate dai trafficanti e sulle prassi migliori nella lotta al traffico al fine di accrescere la capacità degli Stati di prevenire, individuare e indagare sul traffico illecito di armi da fuoco.

Lo scorso 22 marzo la commissaria UE per gli Affari interni, Cecilia Malmström, ha dichiarato che: «Il traffico illecito di armi da fuoco rappresenta una minaccia crescente per la sicurezza dei cittadini europei e un’attività redditizia per i criminali. È necessario rafforzare i controlli sulle armi che entrano, circolano ed escono dal territorio dell’UE al fine di prevenirne un uso indebito. La conclusione del protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco conferma l’impegno dell’Unione europea a proteggere i cittadini dal rischio della violenza delle armi nell’UE e nel resto del mondo».

Ha pronunciato queste parole in occasione della proposta presentata dalla Commissione europea per l’adozione di nuove norme su vendita, detenzione e trasferimento di armi da fuoco dentro e fuori dall’Europa, grazie alla quale l’UE ha potuto ratificare il protocollo dell’Onu.

Davide Capalbo

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