Bilancio pluriennale 2014-2020: il Parlamento europeo dice no

14.06.2013

Bilancio pluriennale 2014-2020: il Parlamento europeo dice no

“Il Bilancio così come è stato proposto dal Consiglio europeo deve essere modificato”: sono le parole di Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento europeo che ha respinto con 506 voti il Bilancio 2014-20 così come è stato proposto dal Consiglio europeo a febbraio. Obiettivo del Quadro finanziario Pluriennale con il bilancio è quello di stabilire i limiti di spesa che Parlamento e Stati membri dovranno rispettare per ogni anno e per ogni rubrica di spesa per quel periodo.

Il Consiglio europeo aveva preventivato nel prossimo Bilancio, 960 miliardi di euro per gli impegni e 908,4 per i pagamenti effettivi: un taglio di oltre 10 miliardi rispetto a quanto dichiarato lo scorso anno e secondo il progetto della Commissione europea. E questo taglio alle risorse finanziarie metterebbe a repentaglio il funzionamento di alcuni programmi comunitari come l’Erasmus, il Programma quadro di ricerca e il Fondo Sociale.
Non solo: secondo il Parlamento europeo, prima della chiusura del vecchio bilancio sarebbe necessario regolare anche la questione delle fatture scadute. Il Consiglio dovrebbe infatti impegnarsi a pagare già nel 2013 tutte le fatture in scadenza (da 16,2 miliardi di euro) così da non chiudere in deficit e aprirsi al nuovo Quadro finanziario pluriennale senza accumulare debiti.

Gianni Pittella ha dichiarato dopo la sessione di Strasburgo del 13 giugno : “Noi siamo contrari alla proposta del Consiglio europeo perché la riteniamo inferiore a quella delle attuali presenze finanziarie. La strategia finora seguita si è rivelata perdente: il debito è aumentato del 130% : è ovvio che questa politica dell’austerità non è più efficace e non aiuta neanche ad arginare il fenomeno della disoccupazione”.
Eppure, secondo il Consiglio europeo la proposta di Bilancio di febbraio “era intesa a fronteggiare la sfida pressante della disoccupazione giovanile”, incentivando i fondi destinati a ricerca, innovazione ed istruzione. Ma secondo il Parlamento questo Bilancio non potrà in alcun modo sostenere la crescita e l’occupazione e soprattutto in un momento di crisi come questa– sembra quasi un “onere aggiuntivo” invece che uno strumento per stimolare investimenti.
Secondo Pittella 3 punti sono fondamentali per ripensare ad un Bilancio pluriennale “moderno e ambizioso, capace di sostenere la ripresa europea e far fronte alla crisi”: innanzitutto un aumento del budget complessivo; secondariamente un adeguamento del bilancio rispetto alle esigenze effettive della comunità europea; e infine una maggiore flessibilità per lo spostamento dei fondi non utilizzati da una rubrica di spesa ad un’altra.

E così i negoziati proseguono, in attesa di un regolamento approvato da Parlamento, Consiglio e Commissione, che stabilisca il Quadro finanziario pluriennale.

Francesca Mezzadri

Per saperne di più:
Proposta di Bilancio del Consiglio europeo

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