Partecipazione civile, questa "sconosciuta"

Si discute di partecipazione civile nella Conversazione d'Europa del 28/04/2011

foto dell'incontroLa partecipazione civile: uno dei temi più sentiti e anche più abusati quando si parla di Unione europea. Sono anni ormai che si parla del deficit democratico dell´Unione e dell´incapacità di quest´ultima di coinvolgere i cittadini nei processi decisionali e di costruzione del progetto europeo. La tematica della partecipazione acquista ancor più valore oggi con l´ascesa a livello nazionale di partiti e movimenti dichiaratamente xenofobi ed anti-europeisti. Ascesa che sottolinea in maniera evidente la mancanza di comunicazione tra le istituzioni europee e la società civile.

Ma cosa ha fatto l´Unione europea negli ultimi anni per ridurre questa distanza ?
Se ne è discusso durante l’incontro sull’Europa e partecipazione civile organizzato nell’ambito di Conversazioni d’Europa 2011 dal Centro Europe Direct dell´Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, tenutosi lo scorso 28 aprile all’Urban Center di Bologna.

La Conversazione - Ospiti della Conversazione all’Urban Center erano Birgitta Bodin (Commissione europea), Antonio Longo (CESE e Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti) e Pina Lalli (Presidente del Corso di laurea specialistica in Discipline della comunicazione, Università di Bologna), mentre a moderare il dibattito era Lucia Serena Rossi (Direttrice Centro Interdipartimentale Ricerche Diritto Europeo – Università di Bologna).

Brigitta Bordin interpellata a rispondere sulla semplice ma cruciale domanda riguardo la distanza comunicazionale tra cittadini e istituzioni europee, ha giustamente ricordato due importanti progetti dell´Unione: il programma Erasmus per le università europee e l´iniziativa dei cittadini introdotta dal Trattato di Lisbona entrato in vigore nel 2009.

Erasmus - Non c´è dubbio che il progetto Erasmus ha svolto e stia svolgendo, dal 1987 ad oggi, un ruolo essenziale nel creare generazioni di studenti con una visione dell´Europa tangibile e reale. Poter studiare in altri paesi membri dell´Unione oggi è non solo un´opportunità, ma anche un diritto acquisito, vent´anni fa quasi impensabile.
Le nuove generazioni dei voli low cost che si spostano periodicamente da un capo all´altro dell´Unione europea sono portatori di una storia ed un´esperienza diversa da quella dei loro genitori. Si tratta di generazioni che toccano con mano ogni giorno i vantaggi di essere cittadini dell´Unione europea e che avranno un ruolo fondamentale nel farla crescere e sviluppare.

Iniziativa dei cittadini - Molto interessante, e destinata ad avere un ruolo importante in futuro, è invece l´iniziativa dei cittadini introdotta dal Trattato di Lisbona.
Decretata dall´articolo 11 del Trattato sull´Unione europea, l´iniziativa dei cittadini consiste nell´opportunità per almeno un milione di cittadini dell´Unione provenienti da almeno sette Stati membri di poter richiedere alla Commissione europea di presentare una proposta legislativa nell´ambito di temi ritenuti importanti dai cittadini stessi.
L´iniziativa in altre parole darà l´opportunità alla società civile di entrare nel processo legislativo europeo a partire dal 2012.

Novità dal Trattato di Lisbona - Il Trattato introduce anche altre novità volte a rafforza il legame tra il sistema istituzionale e legislativo dell´Unione ed i sui cittadini.

In questa direzione vanno ad esempio il rafforzamento del ruolo del Parlamento europeo, che man mano sta raggiungendo quel ruolo di primo piano che si addice ad ogni sistema realmente democratico ed il coinvolgimento dei Parlamenti nazionali nel controllo dei principi di sussidiarietà e proporzionalità.

Altra importante novità è “l´elevazione” allo stesso valore giuridico dei trattati della Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea firmata a Nizza nel 2000.
La partecipazione è quindi ancora al centro del dibattito riguardante l´Unione europea e lo è a ragione, poiché senza di essa è e sarà impossibile procedere nella costruzione del progetto europeo.

Sulla positività del del Trattato di Lisbona la discussione è ancora aperta, ma non bisogna dimenticare che ad oggi rappresenta l´unico compromesso possibile dopo che proprio i cittadini europei, in Francia e nei Paesi Bassi, bocciarono attraverso dei referendum, e quindi attraverso la partecipazione civile, il progetto più ambizioso del Trattato Costituzionale.

Il percorso europeo è sicuramente ancora lungo e tortuoso, ma oggi si dispone di strumenti nuovi per proseguire in maniera più decisa e spedita.
Le sfide sono numerose, ma molto dipenderà dalla volontà dei cittadini di partecipare, di mettersi in discussione ed inventare e costruire il loro futuro utilizzando delle grandi opportunità di un´Europa che per definizione va oltre ai semplici confini nazionali.

Alessio Vaccaro - maggio 2011

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