Più sicurezza per i rifugiati e per l'Ue

Nuove proposte dalla Commissione per l'emergenza rifugiati

Il 21 ottobre la Commissione ha proposto delle nuove regole sulla concessione del diritto di asilo e le procedure nazionali in materia. L’obiettivo è superare le differenze, evitare gli abusi e armonizzare l´applicazione della legislazione in tutta l´Unione. Questa iniziativa, che anticipa i miglioramenti che saranno ulteriormente apportati dal Trattato di Lisbona, bene esprime l´urgenza morale e politica di questi interventi.

Emergenza asilo - A parlare di “emergenza asilo” sono le cifre che dicono che a fronte di 121.000 domande avanzate dall’Alto Commissariato ONU nel 2008, l’Europa ne ha accolte solo 4378, contro le 60.000 accolte dagli USA. Infine, la cronaca, dagli eventi di Calais e dei mai terminati sbarchi nel Mediterraneo settentrionale, ha rilanciato l´urgenza di questo argomento. Nel 2008, secondo Eurostat, sono state presentate 240.000 domande di asilo nei paesi europei, con prevalenza di iracheni e russi.

Migliorare le regole precedenti sicuramente darà un segnale positivo nella lotta agli scafisti e per una ridistribuzione più equa dell’accoglienza fra i vari paesi. Infatti per ora il peso di tutto grava sui paesi mediterranei, di cui l’Italia è una delle principali mete di chi, senza niente da poter ormai perdere, mette in gioco la propria vita su imbarcazioni fatiscenti o nei cassoni di camion. La speranza è che tutto ciò avvenga veramente e non si perda nei meandri, spesso contorti, delle leggi locali.

La situazione oggi - Nonostante le misure stabilite già una dozzina di anni fa, allo stato attuale pare molto difficile che un richiedente asilo possa trovare lo stesso trattamento nei diversi paesi della UE.
Di contro, il trattamento ricevuto riflette considerevolmente anche il paese di origine, in funzione dei rapporti bilaterali con quello europeo di accoglienza.

L´implicazione maggiore è che i richiedenti asilo entrano nei territori UE come clandestini e vagano nella più totale irregolarità attraverso di essi (asylum shopping) alla ricerca di una stabilizzazione del proprio status, se non in uno in un altro paese. Questo a seconda della sensibilità che possono trovare presso le ONG, ma anche di eventuali contatti con le criminalità locali, pronte a speculare sulla debolezza di questi soggetti.

La legislazione - Le misure legislative proposte per un comune regime europeo di asilo sono degli emendamenti a due direttive già esistenti: quella dei requisiti dei candidati per la richiesta d´asilo e la direttiva sulle procedure di asilo, che ora dovranno essere approvate dai governi per il 2012.

Lo scopo della prima è accelerare e rendere più coerente l´accettazione dei candidati, ma anche evitare abusi della protezione internazionale dovuta, definendo le motivazioni da apportare per poterla ottenere. Per coloro che ne hanno diritto rimangono valide le garanzie di una sistemazione, di assistenza sanitaria, ma le nuove misure intendono anche facilitare il riconoscimento dei titoli di studio e professionali. Richiede quindi di ampliare la durata dei permessi di soggiorno e l’accesso all’assistenza sociale, all’assistenza sanitaria e al mercato del lavoro.

Con le modifiche alla seconda direttiva, la Commissione vuole invece predisporre una procedura unica che semplifichi e razionalizzi le procedure di asilo, riducendo l’onere amministrativo a carico degli Stati membri e facilitandone l’accesso. Bruxelles vuole inoltre rendere più efficace la procedura di esame delle domande, anzitutto introducendo un termine generale di sei mesi, calcolato dal primo contatto con le forze dell´ordine locali, fino ad una decisione delle autorità competenti per ultimare le procedure di primo grado.

Infine, le proposte della Commissione mirano ad assicurare l’accesso dei richiedenti asilo a un ricorso effettivo in linea con gli obblighi imposti agli Stati membri dal diritto comunitario e internazionale.

Stefano Lodi - ottobre 2009

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