Il Parlamento europeo si pronuncia sulla pedo-pornografia

Pedo-pornografia: dopo la Commissione europea le nuove proposte dal Parlamento europeo per combatterla

Proprio nei giorni in cui ci siamo occupati della nuova strategia europea per la lotta alla pedo-pornografia, il Parlamento europeo ha proposto nuove, ancora più stringenti, indicazioni in questo campo - con la raccomandazione 2008/2144(INI) - che si affiancano così alle recenti iniziative della Commissione europea da noi descritte lo scorso mese. Entriamo nel merito della questione riguardo i diversi provvedimenti che il Parlamento europeo intende usare nei confronti della pedofilia…

Punizione e controllo - Da un lato, è prevista la punizione di chi, apertamente o meno, gestisce siti, chat e forum tesi all’adescamento dei minori (il cosiddetto grooming): infatti è stato stipulato in occasione della giornata mondiale per la sicurezza in internet del 10 febbraio l’accordo tra la Commissione e varie aziende web per monitorare i principali siti di social networking, come Facebook e MySpace, in seno al programma Safer Internet dell’UE lanciato il 16 dicembre 2008.
D’altro canto è anche prevista attività di controllo e monitoraggio: quindi l’oscuramento di siti pedofili in collaborazione con i gestori Internet, o di altri siti che li pubblicizzano nonché il ritiro di tutto il materiale pedo-pornografico. Non da ultimo il blocco dei meccanismi di pagamento on-line e la promozione sull’uso di filtri anti-porno da parte degli utenti, anche attraverso programmi più facili, intuitivi ed immediati per i genitori, spesso navigatori alle prime armi. Tutti questi strumenti sono stati proposti al Consiglio dell’Unione europea cosicché gli Stati membri, nessuno escluso, sottoscrivano, ratifichino e implementino le principali convenzioni internazionali sull’argomento, in particolare la Convenzione sulla “Protezione dei bambini contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale” del 2007 del Consiglio d’Europa. E’ quindi necessario rafforzare la legislazione nazionale, sancire che i reati a sfondo sessuale nei confronti delle persone di età inferiore a 18 anni «siano sempre classificati in tutta l’Unione europea come abuso di minori» e penalizzare tutte le forme di abuso sessuale nei confronti dei minori.

Protezione delle vittime - L’Assemblea di Strasburgo chiede poi al Consiglio dell’Unione europea di assistere gli Stati membri che non hanno ancora completamente attuato la decisione quadro 2004/68/GAI del Consiglio, del 22 dicembre 2003 a farlo «nel più breve tempo possibile». In tale contesto, l’accento dovrà essere posto sull’adozione di testi legislativi relativi alla definizione di pornografia infantile, prevedendo meccanismi per la protezione delle vittime e applicando le disposizioni sulla giurisdizione extraterritoriale. Quest’ultimo punto è cruciale per consentire un vero salto di qualità nella lotta contro questi crimini: se tutti gli Stati membri classificheranno come reato il turismo sessuale infantile, si potrà poi definire un trattamento penale extraterritoriale uniforme, cioè valido in tutti il territorio dell’Unione, così come in un paese terzo. Ma i deputati chiedono anche di rivedere la stessa decisione quadro, così da far collimare e rendere vincolante il livello di protezione in essa previsto con quello definito dalla Convenzione del Consiglio d’Europa, e riuscire a concentrare l’attenzione sugli abusi connessi a Internet e ad altre tecnologie della comunicazione. Più in particolare, chiedono di punire la partecipazione ad attività sessuali con una persona di età inferiore a 18 anni ricorrendo a coercizione, forza o minaccia, oppure abusando di una posizione riconosciuta di fiducia, autorità o influenza, o di una disabilità mentale o fisica del minore, o ancora dando in pagamento denaro o altre forme di compenso in cambio del coinvolgimento del bambino in attività sessuali. La nuova decisione-quadro dovrebbe anche penalizzare il matrimonio forzato di un bambino nonché la partecipazione intenzionale a esibizioni di carattere pornografico che coinvolgano bambini e li costringano intenzionalmente ad assistere ad abusi o attività sessuali.

Altre proposte del Parlamento europeo - I deputati ritengono che la nuova decisione-quadro debba anche penalizzare l’istigazione, la pubblicità, il favoreggiamento, la complicità e il tentativo di commettere tutti i reati in essa previsti, ovvero tutte le forme più o meno subdole e latenti di istigazione diretta o indiretta del fenomeno sui mezzi di comunicazione di massa. Suggeriscono inoltre l’ampliamento del catalogo di circostanze aggravanti nel determinare le sanzioni e l’inclusione in esso dello sfruttamento di una posizione dominante da parte di chi commette un reato (in un contesto familiare, educativo, professionale, ecc.). I deputati propongono anche la creazione di veri e propri sistemi nazionali di gestione, e non più semplici archivi, per gli autori di reati a sfondo sessuale che comprendano la valutazione del rischio, nonché programmi di intervento per prevenire o ridurre al minimo il rischio di recidiva, e la disponibilità di terapie per gli autori di reati a sfondo sessuale, eventualmente finanziati dall’UE.

Bambini maltrattati - Tra le proposte anche l’obbligo per le persone che operano regolarmente a contatto con i bambini di segnalare situazioni in cui vi sono fondati motivi per sospettare un abuso e suggerisce l’adozione di misure volte a incoraggiare le vittime di abusi sessuali a sporgere denuncia presso i tribunali nazionali affinché siano avviate azioni civili e penali contro gli autori di reati a sfondo sessuale.
La nuova decisione quadro, secondo i deputati, dovrebbe prevedere il miglioramento dell’identificazione dei bambini maltrattati attraverso la formazione del personale che ha contatti regolari con loro, nonché del personale delle forze dell’ordine che potrebbe avere contatti con i bambini maltrattati. Dovrebbe anche contemplare la garanzia della maggiore tutela possibile dei bambini nel corso dei procedimenti giudiziari e delle indagini al fine di evitare traumi, prevedendo un regime specifico per la raccolta, attraverso colloqui, di elementi di prova da bambini vittime. I deputati, inoltre, incoraggiano gli Stati membri ad adottare tutte le misure necessarie volte a scongiurare la discriminazione e la stigmatizzazione delle vittime di abusi minorili. Infine, il Parlamento raccomanda al Consiglio di incoraggiare gli Stati membri a istituire un sistema di allerta per i minori scomparsi al fin di migliorare la cooperazione a livello europeo e di istituire un programma d’azione volto a fornire un livello di protezione e di sostegno adeguati ai bambini che sono stati identificati come vittime di abusi sessuali in immagini pornografiche.

Strategia multi-livello - In altre parole, come sempre, la gestione di fenomeni transnazionali così complessi, per giunta ulteriormente complicati dall’utilizzo di nuove tecnologie in costante evoluzione, necessita di una strategia integrata e multi-livello. Da un lato, le convenzioni internazionali che vincolano gli Stati; l’impegno “volontario” degli Stati; la collaborazione e la coordinazione degli sforzi; le campagne di educazione e sensibilizzazione dell’utenza. Il Parlamento europeo è il perno di campagne così delicate: perché recepisce la volontà diretta dei cittadini che ne eleggono i membri, quindi è intermediaria verso le varie realtà e sensibilità nazionali che rappresenta. Così, in vista delle elezioni di giugno 2009 e della prevista ratifica del Trattato di Lisbona alla fine dello stesso mese (che dovrebbe conferire maggiori poteri anche nel campo della Giustizia penale e degli Affari Interni all’Unione), dovremmo forse renderci maggiormente consapevoli di come la nostra voce di utenti contrari a questi traffici possa lavorare fianco a fianco con il Parlamento europeo per aiutare le giovani vittime.

Stefano Lodi - febbraio 2009

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