Incitamento all'odio online: l'iniziativa di contrasto della Commissione registra progressi costanti

Nel maggio 2016 Facebook, Twitter, YouTube e Microsoft hanno sottoscritto un codice di condotta per contrastare la diffusione dell’incitamento dell’odio in rete.

Il codice di condotta prevede controlli sistematici dei risultati. Il terzo ciclo di controlli evidenzia come tali società siano ormai sempre più pronte a rispettare l'impegno di eliminare la maggior parte dei messaggi illegali di incitamento all'odio entro 24 ore. Restano, tuttavia, ancora alcune lacune, specie la mancanza di un feedback sistematico agli utenti che li hanno segnalati.

Instagram e Google+ hanno annunciato che intendono aderire al codice di condotta, allargando così ulteriormente il numero dei soggetti cui si applica.

Fin dalla sua adozione, nel maggio 2016, il codice di condotta ha registrato progressi costanti nell'eliminazione dei contenuti illegali:

  • in media, le società informatiche hanno rimosso il 70% di tutti i messaggi illegali di incitamento all'odio loro notificati dalle ONG e dagli enti pubblici che hanno partecipato alla valutazione. La percentuale era del 28% nel 2016 e del 59% nel maggio 2017;
  • oggi, tutti le imprese informatiche partecipanti soddisfano pienamente l'obiettivo di verificare la maggior parte delle notifiche entro 24 ore, con una media di oltre l'81%. Questa percentuale è raddoppiata rispetto al primo ciclo di controlli.

Miglioramenti previsti

Il report segnala che servono ulteriori miglioramenti nei seguenti settori:

  • il feedback agli utenti è ancora insufficiente per quasi un terzo delle notifiche. La trasparenza e il feedback agli utenti sono ambiti in cui occorre prevedere ulteriori miglioramenti;
  • il codice di condotta integra la legislazione contro il razzismo e la xenofobia, che prevede un efficace perseguimento degli autori dei reati di incitamento all'odio, sia online che offline. In media, un caso su cinque notificato alle aziende informatiche è stato anche segnalato dalle ONG alla polizia o alla giustizia. Questo dato è più che raddoppiato dall'ultima relazione di controllo. Casi di questo tipo vanno tempestivamente indagati dalla polizia. La Commissione ha messo a disposizione delle autorità nazionali, della società civile e delle imprese una rete per favorire la collaborazione e lo scambio di buone pratiche, come pure un sostegno finanziario mirato e indicazioni operative. Circa due terzi degli Stati membri dispongono ora di uno sportello nazionale responsabile delle forme di incitamento all'odio online. Un dialogo specifico tra le autorità competenti degli Stati membri e le aziende informatiche è in programma per la primavera 2018.

Prossime tappe

La Commissione continuerà a monitorare periodicamente l'attuazione del codice di condotta da parte delle aziende informatiche con l'aiuto delle organizzazioni della società civile. Punta inoltre ad estenderlo ad altre piattaforme online. La Commissione valuterà misure aggiuntive se gli sforzi non dovessero proseguire o rallentare.

Maggiori informazioni sul sito della Rappresentanza della Commissione europea in Italia