Eurobarometro speciale sull'equità in Europa

L'equità è al centro delle priorità politiche della Commissione: per supportare questo impegno con prove scientifiche il Centro comune di ricerca, che è il servizio della Commissione europea dedicato alla scienza e alla conoscenza, ha pubblicato la sua prima relazione sull'equità.

Secondo lo speciale Eurobarometro sull’equità della vita nell’UE, appena pubblicato, la maggioranza degli europei ritiene che la maggior parte di ciò che accade nella loro vita sia equo e pensa di disporre di pari opportunità per il futuro. Le risposte rilevate però - come succede sempre di più con le indagini a livello europeo - nascondono notevoli disparità da paese a paese. Ecco alcuni dati europei ed italiani messi a confronto:
•    Oltre la metà degli intervistati ritiene che le persone abbiano pari opportunità di progredire (58 %). Questa cifra nasconde tuttavia notevoli disparità regionali: l'81 % degli intervistati è di questo parere in Danimarca, ma solo il 18 % in Grecia. In Italia è di questo parere il 45%. 
•    Le risposte rivelano meno ottimismo circa l'equità in settori specifici. Solo il 39 % crede che la giustizia prevalga sempre sull'ingiustizia, mentre la stessa percentuale di intervistati non è d’accordo. Ancora più pessimisticamente, solo il 32 % ritiene che le decisioni politiche siano applicate in modo coerente nei confronti di tutti i cittadini e il 48 % non è d'accordo. In generale, le persone sono più inclini a ritenere la situazione equa se sono più istruite, più giovani e in una posizione migliore.
•    La stragrande maggioranza degli intervistati ritiene che le differenze di reddito siano troppo elevate (84 %); di questa opinione è il 96 % in Portogallo, il 92 % in Germania, l’88% in Italia e il 59% nei Paesi Bassi. In tutti i paesi, tranne la Danimarca, più del 60 % è d'accordo sul fatto che i governi dovrebbero intervenire per ridurre le disparità.
•    Per cavarsela nella vita, una buona salute e un'istruzione di qualità sono considerate essenziali o importanti rispettivamente dal 98 % e dal 93 % degli intervistati. Anche lavorare sodo e conoscere le persone giuste sono considerati fattori essenziali o importanti da oltre il 90% degli intervistati. Meno importanza viene attribuita al fatto di provenire da una famiglia benestante, o con legami politici, o di avere una determinata origine etnica o appartenere ad un determinato genere. Ciò nonostante, in Italia tali attributi vengono ritenuti rilevanti: il 68% ritiene importante la provenienza etnica, il 65% essere nati uomo o donna, il 77% avere legami politici, l’88% provenire da una famiglia agiata e  il 95% conoscere le persone giuste.
•    Nel complesso, il 47 % degli europei ritiene che la globalizzazione sia positiva e il 21 % non è d'accordo. Il 39 % reputa che l'immigrazione nel suo paese sia positiva, mentre il 33 % è del parere contrario.

Per saperne di più:
- Report completo in inglese

- Riassunto in inglese del report

- Report schematico in italiano della situazione in Italia