Le novità nel Trattato di Lisbona - 2009

1) Il tema della democrazia e della partecipazione alle decisioni in Europa è stato affrontato con un rafforzamento delle assemblee elettive.

Parlamento europeo 

è eletto direttamente dai cittadini dell’UE ed è dotato di nuovi importanti poteri per quanto riguarda la legislazione e il bilancio dell’UE e gli accordi internazionali. In particolare, l’estensione della procedura di codecisione  garantisce al Parlamento europeo una posizione di parità rispetto al Consiglio, dove sono rappresentati gli Stati membri, per la maggior parte degli atti legislativi europei.

Parlamenti nazionali  

possono essere maggiormente coinvolti nell’attività dell’UE, in particolare grazie ad un nuovo meccanismo per verificare che l’Unione intervenga solo quando l’azione a livello europeo risulti più efficace (principio di sussidiarietà). Questa maggiore partecipazione, insieme al potenziamento del ruolo del Parlamento europeo, accresce la legittimità ed il funzionamento democratico dell’Unione.

Cittadini europei 

possono avanzare proposte grazie alla cosiddetta "iniziativa popolare". Il trattato prevede che, perché la Commissione ne tenga conto, un’iniziativa debba essere appoggiata da almeno un milione di cittadini provenienti da almeno un quarto degli Stati membri dell’UE, cioè attualmente da sette paesi.

2) la Ripartizione delle competenze:  

la categorizzazione delle competenze consente di definire in modo più preciso i rapporti tra gli Stati membri e l’Unione europea. Inoltre il "travaso di sovranità" può avvenire sia in un senso (dai Paesi all’UE, come è sempre avvenuto) che nell’altro (dall’UE ai Paesi membri);

3) l'Uscita dall’Unione:  

per la prima volta, il trattato di Lisbona riconosce espressamente agli Stati membri la possibilità di uscire dall’Unione. Questo articolo del Trattato ha permesso alla Gran Bretagna di presentare domanda per uscire dall'UE ed avviare i negoziati per definire i dettagli del "divorzio", la cosiddetta brexit.

3) Riforma del processo decisionale:  

Si è già detto del fatto che l’UE sentiva da tempo oramai la propria inefficacia nel prendere decisioni per 28 paesi e oltre 500 milioni di abitanti. Il Trattato affronta il tema semplificando metodi di lavoro e le regole per il voto ma anche apportando alcune modifiche alle istituzioni europee al fine di poter meglio intervenire nei settori di massima priorità per l’Unione. il voto a maggioranza qualificatain seno al Consiglio viene esteso a nuovi ambiti politici per accelerare e rendere più efficiente il processo decisionale. A partire dal 2014, il calcolo della maggioranza qualificata si baserà sulla doppia maggioranza  degli Stati membri e della popolazione, in modo da rappresentare la doppia legittimità dell’Unione.

4) Istituzione della figura del presidente del Consiglio europeo:  

eletto per un mandato di due anni e mezzo, introduce un legame diretto tra l’elezione del presidente della Commissione e l’esito delle elezioni europee, prevede nuove disposizioni per la futura composizione del Parlamento europeo e stabilisce norme più chiare sulla cooperazione rafforzata e sulle disposizioni finanziarie.  

5) Miglioramento della capacità di intervento:

su settori che incidono direttamente nella vita dei cittadini europei: il trattato di Lisbona migliora la capacità di azione dell’UE in diversi settori prioritari per l’Unione di oggi e per i suoi cittadini. È quanto avviene in particolare nel campo della "libertà, sicurezza e giustizia", per affrontare problemi come la lotta al terrorismo e alla criminalità. La stessa cosa si verifica, in parte, anche in ambiti come la politica energetica, la salute pubblica, la protezione civile, i cambiamenti climatici, i servizi di interesse generale, la ricerca, lo spazio, la coesione territoriale, la politica commerciale, gli aiuti umanitari, lo sport, il turismo e la cooperazione amministrativa.

Quindi, il Trattato di Lisbona punta ad un’Europa più efficiente, più veloce nelle decisioni, più democratica nella gestione del potere pubblico e nel rapporto con i cittadini. Non rinuncia però a delineare chi ha deciso di essere e quali sono i valori che la tengono unita, prima di annunciare come intende presentarsi al resto del mondo. Per questo il Trattato di Lisbona affronta il tema dei valori dell’UE.

Valori democratici:  il trattato di Lisbona precisa e rafforza i valori e gli obiettivi sui quali l'Unione si fonda. Questi valori devono servire da punto di riferimento per i cittadini europei e dimostrare quello che l’Europa può offrire ai suoi partner nel resto del mondo.

I diritti dei cittadini e la Carta dei diritti fondamentaliil trattato di Lisbona mantiene i diritti esistenti e ne introduce di nuovi. In particolare, garantisce le libertà e i principi sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali rendendoli giuridicamente vincolanti. Il trattato contempla diritti civili, politici, economici e sociali.

Libertà dei cittadini europei: il trattato di Lisbona mantiene e rafforza le quattro libertà fondamentali, nonché la libertà politica, economica e sociale dei cittadini europei.

Solidarietà tra gli Stati membriil trattato di Lisbona dispone che l’Unione e gli Stati membri sono tenuti ad agire congiuntamente in uno spirito di solidarietà se un paese dell’UE è oggetto di un attacco terroristico o vittima di una calamità naturale o provocata dall’uomo. Lo stanziamento di 670 milioni di euro dal Fondo di solidarietà Ue per le vittime del terremoto che nel maggio e giugno 2012 hanno colpito l’Emilia Romagna e regioni limitrofe è stato reso possibile proprio da questa norma del Trattato. Pone inoltre l’accento sulla solidarietà nel settore energetico.

Maggiore sicurezza per tutti: la capacità di azione dell’Unione in materia di libertà, sicurezza e giustizia viene rafforzata, consentendo di rendere più incisiva la lotta alla criminalità e al terrorismo. Anche le nuove disposizioni in materia di protezione civile, aiuti umanitari e salute pubblica contribuiscono a potenziare la capacità dell’Unione di far fronte alle minacce per la sicurezza dei cittadini. Una volta stabilito chi siamo e come lavoriamo, eccoci pronti a presentarci al resto del mondo. Il Trattato ha l’ambizione di costruire un’Unione europea in grado di esprimere una posizione chiara nelle relazioni con i partner a livello mondiale, pur rispettando gli interessi particolari degli Stati membri in politica estera.

6) L’istituzione dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, che è anche vicepresidente della Commissione, è destinata a conferire all’azione esterna dell’UE maggiore impatto, coerenza e visibilità. Un nuovo servizio europeo per l’azione esterna assiste l’alto rappresentante nell’esercizio delle sue funzioni.

7) La personalità giuridica unica conferita all’Unione ne rafforza il potere negoziale, potenzia ulteriormente la sua azione in ambito internazionale e la rende un partner più visibile per i paesi terzi e le organizzazioni internazionali.

8) La politica europea di sicurezza e di difesa, pur conservando dispositivi decisionali speciali, agevola la cooperazione rafforzata tra un numero di Stati membri.