Il voto a maggioranza qualificata

Il voto a maggioranza qualificata è una procedura di voto che richiede un quorum.

In Italia si applica per le prime votazioni del Presidente della Repubblica, per modifiche costituzionali e per approvare indulti e amnistie. Attualmente è utilizzata dal Consiglio dell’Unione europea per la maggior parte degli atti legislativi da adottare e in Consiglio europeo. Per decisioni importanti, quali l’adesione di nuovi paesi o questioni riguardanti la politica estera e di sicurezza, viene adottata la votazione all’unanimità.

I voti di ciascuno Stato membro non hanno uguale peso, perché le votazioni avvengono con il sistema del voto ponderato, che attribuisce un valore diverso a ciascuno Stato a seconda del numero dei suoi abitanti, con una correzione di questo criterio a favore degli Stati meno popolati. Questo sistema è stato adeguato a mano a mano che nuovi paesi aderivano.

Il sistema inserito nel Trattato di Lisbona, che è entrato in vigore dal 2014, è quello della "doppia maggioranza". Una risoluzione o una legge è approvata con il voto favorevole del:

- il 55% degli Stati membri (minimo di 15, minoranza di blocco almeno 4 stati). Se la delibera non si basa su una proposta della commissione, la soglia minima passa dal 55% al 72%.

e

- il 65% della popolazione europea