Procede spedita la riforma della Consulta

Licenziato dalla Commissione consiliare competente il progetto di legge che sarà votato in Assemblea legislativa martedì 26 maggio
Procede spedita la riforma della Consulta

“La Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo non è un ‘carrozzone’, non rappresenta un costo per la politica, è una istituzione importante, i fondi investiti sono collegati a programmi specifici, vincolati da seri controlli”. La presidente Consulta, Silvia Bartolini, è intervenuta oggi nella seduta congiunta delle commissioni “Bilancio” e “Politiche per la salute e politiche sociali” dell’Assemblea legislativa, dove ha svolto una informativa sull'attività della Consulta stessa. All'ordine del giorno della seduta l'esame dei due progetti di legge sulla Consulta: quello del Pd che prevede il passaggio delle funzioni all'Assemblea legislativa, con presidente e vicepresidenti nominati fra i consiglieri regionali (senza indennità aggiuntiva), e quello del M5stelle che ne prevede l'abrogazione.

Silvia Bartolini ha poi elencato quelli che sono gli obbiettivi e le finalità della Consulta: “Un organo che esiste dal 1975, che si occupa di mantenere e sviluppare il rapporto tra gli emiliano-romagnoli all’estero e la regione d’origine, attraverso iniziative che vanno dai corsi di lingua alla formazione attraverso stage e master dei giovani discendenti, dagli interscambi ad attività culturali in Italia e all’estero, oltre a coltivare la memoria tramite la ricerca storica, e anche la comunicazione ha un ruolo preminente, soprattutto web e radio. Obiettivo principale è quello di tenere viva la memoria dell’emigrazione emiliano-romagnola”.

La presidente ha poi fornito alcuni dati sugli emiliano-romagnoli all’estero: “Le principali comunità sono in Belgio, Stati Uniti, Brasile, Argentina e Cile, molti degli emigrati storici sono partiti dal nostro Appennino”. La "nostra regione è tra le prime in Italia per numero di emigrati, circa il 5-6% del totale nazionale” e “nel mondo- ha sottolineato- sono 111 le associazioni di emiliano-romagnoli, che fra l'altro contribuiscono a tenere viva la lingua italiana, ancora tra le più studiate all’estero”.

Per finanziare le attività a favore degli emiliano-romagnoli nel mondo, nel 2014 sono stati messi a bilancio regionale 440.000 euro, 369.000 previsti nel 2015 e 656.000 nel biennio 2016-2017.

Dopo Silvia Bartolini è intervenuto l’assessore al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro, Patrizio Bianchi, che, dopo aver ringraziato la Presidente per l'attività realizzata e l'impegno profuso, ha rimarcato l'importanza della Consulta: “E’ stato svolto un lavoro importante. Il nostro obiettivo è la rappresentanza, elemento fondamentale è l’aspetto relazionale, coinvolgere l’identità fa muovere le passioni, e l’università è un agente fondamentale di questo processo, anche per conservare la nostra lingua all’estero”.

Dopo aver risposto alle domande dei consiglieri, la Presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo e Patrizio Bianchi hanno lasciato le commissioni che hanno esaminato il testo del nuovo progetto di legge sulla Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, presentato dal Pd e intitolato “Diritti di cittadinanza e politiche di coesione globale tramite la valorizzazione delle relazioni tra gli emiliano-romagnoli nel mondo”.

Posizioni nettamente alternative tra commissari di maggioranza e opposizione: Pd e Sel hanno infatti espresso parere favorevole all’articolato, contrari Lega Nord e Movimento 5 Stelle, che ha presentato un proprio progetto di legge che prevede la cancellazione della Consulta.

I temi affrontati dal testo, illustrati dalla relatrice Roberta Mori (Pd), sono quelli del “rafforzamento della Consulta” e di un suo “maggiore protagonismo”, da ottenere attraverso "l’incardinamento" di questo organismo "nell’ambito dell’Assemblea legislativa, con un potenziamento del principio di cittadinanza e una forte apertura a quello di inclusività". La relatrice ha poi parlato di “tempi stringenti”, perché la scadenza della Consulta è prevista per il prossimo 28 maggio, e ha presentato i primi 22 emendamenti, tutti accolti a maggioranza, per lo più correzioni formali al testo, tranne l’ultimo, che aggiunge l’articolo 23 ai 22 che compongono il progetto di legge: si tratta della “dichiarazione d’urgenza” del provvedimento, che entrerà quindi in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione. Per gli altri emendamenti, si dovrà aspettare la seduta assembleare, anche perché sono attesi i suggerimenti dei “consultori” dall’estero, con cui si prevede nei prossimi giorni un confronto in videoconferenza.

Il progetto di legge è iscritto all'ordine del giorno della seduta dell'Assemblea legislativa che si terrà martedì 26 maggio.