Ordine del giorno del Consiglio regionale delle ACLI sul progetto di riforma della Consulta

Obiezioni di metodo e di merito sul progetto di legge attualmente all'esame dell'Assemblea legislativa
Ordine del giorno del Consiglio regionale delle ACLI sul progetto di riforma della Consulta

Il Consiglio regionale delle ACLI, in un ordine del giorno approvato in modo unanime nella seduta del 16 maggio 2015, esprime un giudizio positivo sull’operato della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, alla quale il proprio rappresentante Pierantonio Zavatti ha dato un importante contributo, riconoscendo a Silvia Bartolini di aver “presieduto la Consulta con impegno ed con efficacia”.

In merito al progetto di legge attualmente all’esame dell’Assemblea legislativa, vengono espresse due obiezioni: una di merito, deplorando il mancato coinvolgimento della Consulta nel progetto riformatore attraverso una convocazione di una riunione dedicata in cui analizzare il tema di riforma, offrendo, le proprie idee e considerazioni, ed una di merito, dichiarando la propria contrarietà alla soppressione della presidenza esterna della Consulta stessa. “Purtroppo la presidenza della Consulta delineata dal progetto di legge in questione è contrassegnata da una pretesa centralistica della Regione che affiderebbe un ruolo eccessivo a partiti e gruppi consiliari, eleggendo fra i consiglieri di questa istituzione sia il presidente sia i due vice-presidenti della Consulta e rendendo di fatto le altre presente, al di là del numero dei membri, meno significative che in passato”.

Il timore espresso dal Consiglio regionale dell’ACLI è la dispersione del “patrimonio di relazioni, esperienze e risultati” sviluppato in oltre quarant’anni di vita dall’organismo di raccordo con gli emigrati emiliano-romagnoli. Tale dispersione avrebbe conseguenze negative per la società regionale e per le comunità emiliano-romagnole nel mondo.