8 agosto: anniversario della strage nella miniera di carbone Bois du Cazier, in Belgio
Tra i movimenti migratori che hanno caratterizzato la storia dell’ Emilia Romagna, quello verso il Belgio riveste un carattere emblematico: con l’accordo “uomini contro carbone” del 20 giugno 1946, il Belgio divenne la prima destinazione all’estero. Tra il 1946 e il 1948 furono circa 63.888 gli italiani reclutati per le miniere del Borinage e del Limburgo; di questi, duemila provenivano da Modena. In virtù di questo accordo tra il governo italiano e quello belga, ogni lavoratore italiano valeva cinque tonnellate di carbone al mese. E il carbone fungeva in quel momento storico da "oro nero", indispensabile alla ricostruzione.
E fu a seguito di questa tragedia che per la prima volta il governo italiano prese posizione a favore dei minatori in Belgio, arrivando alla sospensione dell'invio di minatori verso quel paese.
"In un momento storico come questo in cui la crisi economica spinge migliaia di italiani a emigrare all'estero per trovare lavoro, è quanto mai attuale ricordare le vittime di questa tragedia - afferma Silvia Bartolini - che proprio per la necessità di trovare lavoro lasciarono la loro patria e misero a repentaglio la vita accettando condizioni di lavoro faticosissime e senza alcuna sicurezza. Onorare la memoria di queste vittime e il loro sacrificio è fondamentale per la nostra storia di italiani e di lavoratori e per ricordare l'importanza delle lotte per la difesa dei lavoratori che hanno preso le mosse da tragedie come questa".