Fanano ha ricordato gli undici concittadini morti nella tragedia di Cherry

Ieri, domenica 28 settembre, Fanano ha reso omaggio agli undici compaesani che persero la vita nella catastrofe mineraria di Cherry, avvenuta il 13 dicembre 1909 nell’Illinois. Quel giorno, 481 minatori erano al lavoro nella cava di carbone quando un incendio, innescato da lampade a cherosene, divampò rapidamente nelle gallerie. In 200 riuscirono a salvarsi, ma 259 morirono. Tra loro 73 italiani, una quarantina provenienti dalle montagne tra Modena e Bologna.

Gli undici fananesi che non fecero ritorno furono: Alfio Amidei, Michele Bastai, Gioacchino Benassi, Francesco Dinelli, Agramante Fogliani, Giovanni Galletti, Giovanni Guidarini, Francesco Lolli, Giuseppe Nanni, Augusto Sargenti e Innocente Turchi.

Alla cerimonia di commemorazione, iniziata nel pomeriggio con un corteo da piazzale Fairbanks, hanno partecipato le autorità locali, la banda municipale, il parroco don Michele Felice e una delegazione di italo-americani discendenti dagli emigrati di Fanano. Il corteo è arrivato fino all’oratorio della Madonna del Ponte, conosciuto come la Chiesa degli Emigranti, edificata negli anni Trenta con il contributo dei fananesi che vivevano negli Stati Uniti.

Qui hanno preso la parola il sindaco Stefano Muzzarelli, Frank Cattani – presidente del villaggio di Ladd, non lontano da Cherry e discendente di una delle famiglie sopravvissute – e lo storico Massimo Turchi. Dopo la lettura della Preghiera dell’Emigrante da parte di don Michele Felice, è stata svelata una targa che ricorda i caduti fananesi della miniera.

«Siamo orgogliosi di aver condiviso con i nostri concittadini americani questo momento di memoria – ha dichiarato il sindaco Muzzarelli –. Non dobbiamo dimenticare che la nostra comunità ha conosciuto l’emigrazione e il sacrificio. In un’epoca in cui spesso prevalgono indifferenza e chiusura, tragedie come quella di Cherry ci insegnano a non smettere di coltivare solidarietà e umanità».

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