Comunicati di mercoledì 10 marzo - mattina

Agli organi d’informazione Causa guasto ai server di Cronaca bianca, sito giornalistico online dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, i comunicati riguardanti gli atti dei consiglieri e i lavori delle commissioni sono inviati tramite il sito istituzionale dell’Assemblea in formato newsletter due volte al giorno: al termine dei lavori della mattina (13.30-14.30) e al termine dei lavori pomeridiani (16.30-17). Confidiamo in una rapida soluzione del problema.

Covid. Tagliaferri (Fdi): coinvolgere le ostetriche nelle vaccinazioni

 

Attualmente sono escluse dal “reclutamento” previsto dal piano vaccinale, anche se si tratta di un potenziale di 3mila persone

 

Perché non sono state inserite nel Piano vaccinale, fra le figure professionali da reclutare per la vaccinazione anti Covid, anche le ostetriche? Come si pensa di risolvere la mancanza di inserimento delle ostetriche fra gli operatori sanitari vaccinatori a pagamento anche col fine di attivare una campagna vaccinale massiva e sistematica che recluti tutti i professionisti sanitari attivabili?

 

A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Giancarlo Tagliaferri (Fdi) che ricorda come per attuare il Piano vaccinale via sia la necessità del reclutamento di personale aggiuntivo dedicato alle vaccinazioni rispetto a quello già in forze alle Ausl.

 

(Luca Molinari)

 

Covid Ferrara. Bergamini (Lega): riattivare servizio Day hospital pediatrico a Cona

 

La sospensione di questo servizio (fino a giugno), spiega il consigliere, “costringerà le famiglie a spostamenti in altre province, come Bologna e Cesena”

 

Con un’interrogazione Fabio Bergamini (Lega) chiede chiarimenti all’esecutivo regionale in merito alla decisione di sospendere fino al mese di giugno, almeno per i casi non considerati urgenti, il servizio di Day hospital pediatrico attivo nell’ospedale ferrarese di Cona (notizia apparsa sui quotidiani locali).

 

La sospensione dei servizi di Day hospital pediatrici, spiega il consigliere, “costringerà le famiglie a spostamenti in altre province, come Bologna e Cesena”. All’aggravarsi della situazione epidemiologica collegata al Covid, si legge nell’atto ispettivo, “le strutture sanitarie, anche per motivi di carenza di personale, si vedono costrette a ridurre le prestazioni sanitarie ‘ordinarie’ e gli interventi programmati”. Questa pandemia, sottolinea poi il leghista, “ha aggravato le condizioni socioeconomiche di molte famiglie, che in molti casi, già oggi, devono far seguire i figli per disturbi di varia natura”.

 

Bergamini chiede quindi al governo regionale di intervenire per riaprire questo servizio.

 

(Cristian Casali)

 

Ambiente Ravenna. Sito stoccaggio gas di San Potito, Colla a Zamboni (Europa Verde): “Il ministero non ha autorizzato la sovrappressione”

 

L’assessore Colla risponde alla consigliera Zamboni (Europa Verde) in commissione Territorio, ambiente e mobilità. “Lo stoccaggio di gas è sufficiente, non servono altre prove tecniche. La Regione aveva dato pare negativo”

 

“Il ministero dello Sviluppo economico non ha autorizzato le prove di iniezione in sovrappressione nel giacimento di gas naturale di San Potito nel comune di Bagnacavallo (Ravenna) di proprietà di Edison Stoccaggio S.p.A. e Blugas Infrastrutture Srl. La Regione aveva dato parere negativo, chiedendo che ci fosse anche la procedura di Via per lo screening ambientale (esclusa però dal Ministero nel 2018). La capacità di stoccaggio degli impianti è elevata, quindi non servono ulteriori prove per aumentarla, come chiesto nei due impianti di San Potito e Minerbio (Bologna). L’unica criticità riscontrata riguarda solo il sistema per fronteggiare eventuali punte di richieste di gas in inverno”. E’ la risposta fornita da Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione, all’interrogazione della consigliera Silvia Zamboni (Europa Verde), sottoscritta anche dai consiglieri regionali di Emilia-Romagna Coraggiosa Igor Taruffi e Federico Amico. La risposta di Colla è stata data in commissione Territorio, ambiente mobilità, presieduta da Stefano Caliandro.

 

L’assessore ha anche sottolineato che “la sovrappressione aumenterebbe solo la capacità stoccaggio e non quella di soddisfare le punte di richieste. Oggi non è una priorità. Riprenderemo in esame queste richieste se ci sarà necessità. La Regione va avanti con coerenza rispettando il Patto per il lavoro e il clima”.

 

Soddisfatta Silvia Zamboni che ha definito quella di Colla “una buona notizia. La risposta del Mise è chiara: la capacità di stoccaggio è adeguata e non serve un incremento utilizzando la sovrappressione”.

Nell’interrogazione, Zamboni aveva evidenziato comela richiesta di prove di sovrappressione “abbia allarmato i cittadini residenti nei territori limitrofi, che hanno lanciato una petizione pubblica in cui evidenziano i pericoli che potrebbe creare il superamento della originaria pressione statica di fondo in seguito all’ampliamento della capacità di stoccaggio tramite la tecnologia della sovrappressione: possibili inneschi di sismicità, subsidenza, sollecitazione degli strati profondi del suolo”.

 

(Gianfranco Salvatori)

 

Imprese. Pd: sostenere il settore del Wedding e degli Eventi

 

Risoluzione a prima firma della consigliera Francesca Marchetti che invita a stanziare risorse per uno dei comparti più colpiti dagli effetti delle misure resesi necessarie per contrastare la diffusione della pandemia da Coronavirus

 

Attivare tutte le iniziative utili, a ogni livello istituzionale, sollecitando anche il governo a stanziare opportune risorse in grado di sostenere il settore del Wedding e degli Eventi, per impedire che la crisi del settore divenga irreversibile, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria. A chiederlo è una risoluzione del Pd a prima firma della consigliera Francesca Marchetti, che ricorda come “migliaia di aziende del settore abbiano già dichiarato la liquidazione o abbiano avviato le procedure di fallimento: tali fallimenti non riguardano solo le singole aziende e i propri dipendenti, ma l’intera filiera che dà lavoro a centinaia di famiglie”.

 

Da qui la risoluzione per chiedere anche che ci sia “un monitoraggio della situazione e un confronto con il settore del Wedding e degli Eventi per definire un piano strategico di ripartenza volto a mettere in campo adeguate proposte di promozione e rilancio”.

 

La risoluzione è stata sottoscritta anche dai consiglieri dem Francesca Maletti, Lia Montalti, Katia Tarasconi, Manuela Rontini, Roberta Mori, Ottavia Soncini, Stefano Caliandro, Andrea Costa, Palma Costi, Marilena Pillati, Nadia Rossi, Antonio Mumolo, Marco Fabbri, Marcella Zappaterra, Luca Sabattini e Matteo Daffadà.

 

(Luca Molinari)

 

Covid. Barcaiuolo (Fdi): fare chiarezza sullo spreco di dosi di vaccino

Un’interrogazione del consigliere prende le mosse da alcuni servizi televisivi e dati del ministero della Salute

Ci sono stati sprechi di dosi vaccinali antiCovid? Se sì perché? A chiederlo, in un’interrogazione, è Michele Barcaiuolo (Fdi) che ricorda come “il 9 marzo scorso la trasmissione televisiva ‘Fuori dal coro’ abbia mandato in onda un servizio per denunciare l’estrema difficoltà dei medici di Medicina generale nella somministrazione di vaccini Astrazeneca al personale scolastico. Nel suddetto servizio televisivo sono stati intervistati circa 40 medici dell’Emilia-Romagna che hanno mostrato fiale di vaccino aperte e non completamente utilizzate oppure che hanno dichiarato di avere ‘ancora tre insegnanti in attesa, ma devo avere altri otto pazienti prima di aprire una fiala, altrimenti sono costretto a buttarla’ e di avere avuto ‘difficoltà a trovare undici persone per volta che venissero in studio’. Nel servizio televisivo, infine, si riportava che in Emilia-Romagna, secondo i dati del ministero della Salute, il 4 marzo nove dosi su dieci di Astrazeneca erano ancora nel refrigeratore inutilizzate”.

 

Da qui l’atto ispettivo di Barcaiuolo in cui si chiede alla Regione “come intenda porre rimedio a quanto riportato, al fine di evitare ulteriori sprechi e continuare in modo celere a immunizzare i cittadini emiliano-romagnoli”.

 

(Luca Molinari)

 

Infrastrutture Bologna. Ponte Leonardo da Vinci a Sasso Marconi, Corsini a ER Coraggiosa, Rete civica e Fi: “L’Anas fornirà cronoprogramma e costi dei lavori”

 

L’assessore Corsini risponde a tre interrogazioni dei consiglieri Taruffi (ER Coraggiosa), Mastacchi (Rete civica) e Castaldini (Forza Italia): “Il 15 marzo la competenza del ponte passerà dalla Città metropolitana di Bologna all’Anas, così come altri 11 tronchi stradali”

 

“La prossima settimana conosceremo il cronoprogramma e i tempi di realizzazione del ponte Leonardo da Vinci nel Comune di Sasso Marconi (Bologna), lungo la SP325. Anas, inoltre, fornirà indicazioni anche sullo stato dell’infrastruttura, sui costi dell’opera e sulla copertura finanziaria. I tempi del passaggio del ponte dalla Città metropolitana di Bologna all’Anas saranno rispettati e il 15 marzo avverrà il trasferimento di competenze. Infine, la Città metropolitana di Bologna ha fatto sapere che i lavori in corso dal 21 gennaio, il cui termine era previsto il 5 marzo, sono stati prorogati e il traffico non verrà riaperto”. Lo ha detto l’assessore Andrea Corsini (Mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio) intervenuto in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro.

 

Corsini ha risposto a tre interrogazioni presentate da Igor Taruffi (ER Coraggiosa), Marco Mastacchi (Rete civica) e Valentina Castaldini (Forza Italia). Al centro delle richieste dei consiglieri c’era la difficile situazione della viabilità nella zona di Sasso Marconi e dei disagi che sopportano i cittadini. I consiglieri, poi, chiedevano chiarimenti sui tempi del passaggio del ponte dalla Città metropolitana di Bologna all’Anas, previsto il 15 marzo.

 

Valentina Castaldini ha anche chiesto l’elenco delle infrastrutture che passeranno ad Anas, sollecitando la Regione ad avere “un occhio vigile” sulle manutenzioni, perché con le competenze che passeranno a Roma c’è il rischio che i tempi di eventuali interventi possano allungarsi. Corsini ha affermato che il 15 marzo saranno consegnati ad Anas diversi tronchi stradali con ponti e sovrappassi: Sp 3 Trasvesale di pianure con 52 ponti; Sp 65 della Futa con 7 ponti: Sp 83 Tangenziale di San Giovanni in Persiceto con 8 ponti; Sp 84 Circonvallazione di Crevalcore con 3 ponti; Sp 85 fondovalle Savena con 2 ponti; Sp 253 San Vitale con 9 ponti; Sp 324 passo delle Radici con 3 ponti; Sp 325 val di Setta e Bisenzio con 1 ponte; Sp 568 Crevalcore con 17 ponti; Sp 59 di Vignola con 33 ponti; la statale 623 passo della Brasa con 7.

 

(Gianfranco Salvatori)

 

Diritti. Amico (ER Coraggiosa): la Regione sostenga le due associazioni transgender colpite da gruppi fascisti

 

Il consigliere spiega riporta che “lo scorso lunedì, durante un incontro (online) di socializzazione organizzato dal gruppo trans di Arcigay Gioconda di Reggio Emilia insieme al gruppo trans Aps di Bologna, degli appartenenti a gruppi di ispirazione fascista hanno sabotato la videochiamata intervenendo con insulti e minacce ai partecipanti”

 

Con un’interrogazione Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) chiede alla Giunta, come da legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere (la legge 15 del 2019), di intervenire per contrastare ogni fenomeno di istigazione all’odio e alla violenza di genere, anche se su canali in rete. Il consigliere reggiano, infatti, riporta che “lo scorso lunedì, durante un incontro (online) di socializzazione organizzato dal gruppo trans di Arcigay Gioconda di Reggio Emilia insieme al gruppo trans Aps di Bologna, degli appartenenti a gruppi di ispirazione fascista hanno sabotato la videochiamata intervenendo con insulti e minacce ai partecipanti (ci sono state anche minacce di morte e sono stati mostrati simboli nazisti, mentre veniva trasmessa musica assordante con testi rivolti a ridicolizzare le esperienze LGBTI+)”. Sempre più spesso, sottolinea il consigliere, “si registrano fenomeni di questo tipo finalizzati a colpire e intimidire persone LGBTI+”.

 

Le azioni rivolte contro le due associazioni emiliane, rimarca Amico, “hanno avuto conseguenze gravi sulle persone transgender presenti all’incontro, producendo anche situazioni di forte stress”. Per questo, aggiunge, “sono stati tempestivamente attivati gli operatori degli sportelli di ascolto delle due associazioni, per dare un supporto immediato a queste persone”. Le due associazioni poi, evidenzia, “hanno deciso, a seguito di una consulenza con i propri legali, di agire in modo coordinato, denunciando l’abuso e la violenza di matrice omo-lesbo-bitransfobica tramite querela che, a seguito di indagini preliminari, potrà dare il via a un procedimento penale nei confronti delle persone responsabili (che vedrà le due associazioni costituirsi parte civile)”.

 

Il consigliere Amico, che è anche presidente della commissione assembleare regionale per la Parità e per i diritti delle persone, chiede quindi che la Regione (come previsto anche nell’articolo 9 della legge regionale 15 del 2019), se verrà attivato un procedimento, “si costituisca parte civile”.

 

(Cristian Casali)

 

Ambiente Forlì-Cesena. L’allevamento avicolo di San Mauro Pascoli sarà monitorato con un’apposita commissione comunale e non sarà intensivo

 

Trattate oggi dall’Assessore all’Ambiente Irene Priolo tramite un’approfondita informativa due distinte interrogazioni che riportavano i timori espressi sul territorio dal comitato di cittadini “Lasciateci respirare”.

 

Il progetto per la costruzione di un allevamento avicolo nel comune di San Mauro Pascoli ha risposto a tutte le prescrizioni di legge attualmente vigenti ma, in seguito al dibattito che si è creato non avrà un carattere intensivo e su di esso verterà il monitoraggio di una specifica Commissione comunale di indagine. Queste le conclusioni a cui è arrivata oggi la commissione Ambiente, Territorio e Mobilità presieduta da Stefano Caliandro su un tema sollevato da due specifiche interrogazioni presentate da Silvia Zamboni (Europa Verde) e dalla capogruppo 5 StelleSilvia Piccinini. A questa secondo atto ha aderito anche Igor Taruffi (ER Coraggiosa).

 

Gli atti ispettivi, poi, avanzavano quesiti e perplessità tali da spingere l’assessore Irene Priolo a dare risposta con un’approfondita informativa. La responsabile regionale dell’Ambiente ha confermato la correttezza del processo autorizzativo unico regionale rispetto alla legislazione vigente sia in ambito urbanistico che ambientale. In merito poi ai quesiti sul percorso partecipato, l’Assessore ha ribadito come “la responsabilità sia massimamente in capo agli enti territoriali e comunque la Regione abbia trattato questo caso in maniera identica ad altri casi similari”. Venendo alle caratteristiche dell’allevamento, Priolo ha chiarito come questo sia stato considerato come nuovo insediamento e l’aumento della cubatura richiesta sia stata concessa solo e unicamente al fine di garantire un miglior benessere degli animali. Secondo specifiche rilevazioni condotte da ARPAE, poi, non è stato previsto il coinvolgimento dei Comuni limitrofi in quanto l’Agenzia regionale per l’Ambiente ha escluso ricadute per zone oltre un raggio di due chilometri. Per quanto riguarda la ricaduta ambientale dell’allevamento, la titolare dell’Assessorato regionale all’Ambiente ha sottolineato “quanto sia stata rigorosa e dettagliata la procedura di VIA, che ha sancito come non vi sarà produzione o stoccaggio di alcun materiale derivante dalla produzione; a fianco di questo strumento, un ruolo importante sarà garantito dalla Commissione comunale d’indagine con la presidenza che sarà conferita alle opposizioni per monitorare scrupolosamente gli impegni presi e le ricadute sul territorio”. Molto importanti, infine, le specificazioni fornite dall’azienda interessata alla realizzazione dell’allevamento, che ha chiarito come nel sito sarà avviato un allevamento di qualità speciali di specie avicole, con un impegno annuale di capi nella struttura molto lontana dal milione e mezzo di animali che potrebbero transitare in caso di allevamento intensivo.

 

In fase di replica, Silvia Zamboni (Ev) ha lodato l’attività del Comitato di cittadini “che ha sollevato il problema dell’allevamento, tanto che la stessa azienda proponente, si è sentita in dovere di modificare sensibilmente il progetto originario”. Di particolare importanza è poi l’attività della Commissione comunale “che, all’atto pratico, potrà confermare o smentire l’impatto concreto dell’allevamento”. Unica nota critica generale, per la capogruppo, è la procedura di VIA “che prende in considerazione la singola opera senza considerare il contesto più generale”.

 

Anche per Silvia Piccinini (M5s) l’attività del Comitato cittadino è stata di importanza fondamentale per ridimensionare il progetto iniziale “sebbene l’azienda proponente abbia ancora per le mani un’autorizzazione che consentirebbe un allevamento intensivo”.

 

Igor Taruffi(ERc), firmatario dell’atto presentato dal gruppo 5 Stelle, ha plaudito alle spinte sinergiche arrivate dal territorio per risolvere il problema, ma ha anche sottolineato come sia “ormai ineludibile affrontare in maniera globale l’impatto degli allevamenti intensivi nella nostra Regione, per arrivare ad assumere iniziative finalizzate a incentivare tutte le forme di zootecnia non intensive”.

 

Qualche critica, non sul merito della questione ma sulle tempistiche della protesta, è stata sollevata da Massimiliano Pompignoli (Lega).

 

(Luca Boccaletti)

 

Reggio Emilia. Ok a risoluzione Delmonte (Lega): “La Regione si impegnerà affinché sui cartelli autostradali sia inserita l’indicazione ‘Castelnovo ne’ Monti- Pietra di Bismantova”

 

“Zona naturalistica importante dell’Appennino che attira molti turisti”. Voto favorevole della commissione Territorio

 

La Regione avvierà un confronto con società Autostrade per l’Italia, Unione dei Comuni dell’Appennino Reggiano e Provincia di Reggio Emilia per inserire nelle cartellonistiche che precedono le uscite del casello autostradale di Reggio Emilia l’indicazione “Castelnovo ne’ Monti - Pietra di Bismantova”. La proposta, contenuta in una risoluzione del consigliere Gabriele Delmonte (Lega) ha ricevuto il voto favorevole in commissione Territorio, ambiente mobilità, presieduta da Stefano Caliandro.

Delmonte, nella risoluzione, aveva ricordato che la zona della Pietra di Bismantova “è classificata come sito di interesse comunitario della Rete Natura 2000 ed è compresa nel territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano”. Un’area che ogni anno richiama decine di miglia di turisti, arrampicatori e rocciatori in quanto è “una palestra naturale di roccia fra le più conosciute in Italia”.

In Commissione è intervenuto anche Andrea Costa (Pd), il quale, annunciando il voto favorevole del pd, ha sottolineato l’importanza di questo sito naturalistico dell’Appennino reggiano.

(Gianfranco Salvatori)