Pensare e insegnare la Shoah - XI edizione

Il Mémorial de la Shoah ha promosso e ospitato presso la sua sede di Parigi l’undicesima edizione dell’Università italiana intitolata “Pensare e insegnare la Shoah”, un seminario a carattere intensivo e permanente dedicato alla storia e all’insegnamento della persecuzione e del genocidio degli ebrei d’Europa, che dal 2011 si rivolge agli insegnanti ed agli educatori italiani. L’iniziativa è realizzata con il sostegno dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.

Dopo una sospensione forzata dovuta alla pandemia nel 2020 e 2021 e un’edizione ridotta nel 2022 e riservata ai graduates dell’Università italiana (Follow-up, corso breve di 3 giorni), l’edizione 2023 ha riproposto un programma completo di 6 giorni in presenza, che si è svolto a Parigi dal 28 maggio al 2 giugno 2023, presso la sede del Mémorial de la Shoah a Parigi.

L’edizione 2023 ha innovato l’impostazione del seminario, pur mantenendone le linee guida principali, in due direzioni:

1) Potenziare l’approccio integrato della storia che deve saper coniugare più livelli (grande storia e microstoria) e prospettive diverse (quella dei persecutori, delle vittime, soprattutto), mediante una ricca selezione di materiale iconografico e documentario.

Variare lo sguardo consente di ampliare la narrazione e di coinvolgere maggiormente i giovani destinatari della lezione di storia;

2) Rafforzare la visione comparata e transnazionale della Shoah, non solo come studio di un fenomeno a sé (il genocidio degli ebrei) ma inteso come apice di una diffusa violenza di massa che si è scatenata durante la Seconda guerra mondiale su gruppi umani, evitando di isolare tale argomento dal più ampio contesto politico del nazismo, dell’occupazione, del collaborazionismo e della guerra. La comparazione tra i Paesi presi in esame (la Polonia, l’URSS, la Francia e l’Italia) ha consentito di mettere a fuoco nodi significativi e consonanze, ma anche di sottolineare differenze importanti.

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna offre al Mémorial de la Shoah un sostegno prezioso che si configura in una cooperazione strutturata nel tempo e che ha permesso di realizzare numerose iniziative qualificate. Il ruolo di partner dell’Assemblea è stato ricordato e valorizzato anche dal direttore del Mémorial de la Shoah Jacques Fredj, in occasione della lectio magistralis del professor Grabowski, alla quale hanno partecipato anche rappresentanti dei vari dipartimenti del Mémorial stesso. Il direttore ha sottolineato come la sinergia tra istituzioni sensibili e illuminate consenta di costruire attività di formazione per migliorare non solo l’insegnamento della Shoah a scuola, ma anche per potenziare il ruolo che la storia svolge nella costruzione della coscienza civica.

Si veda il programma completo (pdf, 1.0 MB).

La prima giornata di attività (domenica 28 maggio) è stata dedicata alla scoperta del Mémorial de la Shoah attraverso una visita guidata alla mostra Spirou dans la tourmentede la Shoah, con Caroline François, coordinatrice del progetto, la quale è riuscita a coinvolgere ed appassionare i corsisti, mostrando le potenzialità che il linguaggio del fumetto può offrire ad un pubblico di giovani e di non addetti ai lavori per affrontare la tragedia storica come la persecuzione e la deportazione degli ebrei europei. Occasione irripetibile ha rappresentato anche la visita di alcuni quadri della collezione Felix Nussbaum – la mostra, ispirata alla serie di Spirou, L’Espoir malgré tout realizzata da Émile Bravo, riprende l’incontro fittizio tra l’eroe del fumetto e il pittore ebreo tedesco perseguitato dal nazismo (poi deportato e ucciso ad Auschwitz insieme alla con la moglie Felka) -, eccezionalmente e temporaneamente prestati dal Museo onomimo di Osnabrück al Mémorial de la Shoah.

Anche la visita del Memoriale, del Muro dei Nomi, del Muro dei Giusti e del Museo permanente del Mémorial de la Shoah ha rappresentato un momento di scoperta e di riflessione su elementi in comune o di differenza con la deportazione degli ebrei dall’Italia e con altri Memoriali dedicati alla Shoah. Questo confronto è emerso con particolare vivacità anche in occasione della visita (giovedì 1 giugno) che è stata organizzata al Memoriale della Shoah di Drancy, nella periferia parigina, all’ex campo di internamento e di transito degli ebrei arrestati sul territorio francese. Tutte e tre le visite guidate sono state svolte da storiche, in modo da poter offrire un contributo più specifico sul ruolo che i musei e i memoriali svolgono nel contribuire a trasmettere la storia, sui linguaggi politici dell’architettura e sulla memoria collettiva di un Paese che commemora il suo passato.

Da lunedì 29 maggio a venerdì 2 giugno, il corso si è articolato in sessioni di studio e di dibattito, alternando conferenze accademiche tenute da alcuni fra i più autorevoli storici ed esperti della Shoah e dell’antisemitismo con workshop di taglio più pedagogico. La sessione inaugurale (lunedì 29 maggio) si è aperta con il  video-saluto della Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, Emma Petitti, che ha informato i partecipanti delle opportunità che la Regione offre per sostenere progetti di studio della storia del Novecento, in particolare rivolti alle giovani generazioni.

Un punto di forza del seminario è la costruzione delle conferenze secondo un modello rigorosamente scientifico (presentare i fatti di storia secondo le più recenti interpretazioni della storiografia accademica), ma ricco di spunti didattici (includere nelle presentazioni le fonti documentarie, come le fotografie, le mappe geografiche, i decreti nazisti, ecc), in modo da conciliare l’esigenza di approfondimento storico con quella di avvalersi di una metodologia coinvolgente in classe.

Le lezioni che hanno registrato maggiore coinvolgimento, per la qualità della riflessione suscitata e del dibattito tra corsisti e relatori, hanno trattato l’argomento dei ghetti nazisti (Peter Klein), l’Album di Auschwitz del 1944 (Tal Bruttmann), la Shoah nell’Unione sovietica occupata (Marie Moutier-Bitan) e le deportazioni degli italiani ad Auschwitz (si veda l' abstract della lezione di Laura Fontana) (pdf, 753.8 KB), in ragione della ricchezza di materiali a supporto delle relazioni (fotografie scattate da persecutori ma anche dalle vittime, testimonianze di sopravvissuti, schede di immatricolazione nel campo di concentramento, liste di trasporto). Anche temi come la Resistenza ebraica in Europa (si veda l' abstract della lezione proposta da Daniele Susini (pdf, 246.2 KB)), la vita ebraica in Francia e in Polonia alla vigilia della guerra (Philippe Boukara) o l’antigiudaismo medievale e moderno (Pierre Savy) hanno suscitato molte domande e una partecipazione attiva dei corsisti, soprattutto perché hanno contribuito a smontare idee comuni errate sulla storia o interpretazioni non aggiornate storiograficamente.

La storia italiana sotto occupazione nazista, con la deportazione degli ebrei, è stata costantemente al centro di un’indagine comparata attraverso l’esempio della Francia di Vichy. La lezione magistrale di Laurent Joly sulle

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Un fotogramma della videoregistrazione offerta dal prof. Brizzi
retate degli ebrei di Francia, e la lezione di Riccardo Brizzi - video integrale disponibile - sul fascismo, hanno tracciato le coordinate per un confronto non solo con la storia di due Paesi che vissero l’esperienza di regimi autoritari e collaborazionisti (RSI e Vichy) e l’occupazione tedesca, ma anche con la modalità di costruzione della memoria collettiva e della narrazione pubblica, mettendo a fuoco zone di amnesia e reticenze.

Grande emozione ha suscitato l’intervento del prof. Jan Grabowski, esponente di punta della nuova storiografia polacca della Shoah e autore di opere fondamentali sul genocidio in Polonia. Negli ultimi anni, insieme ad altri colleghi e colleghe, Grabowski subisce sistematicamente attacchi di censura e anche aggressioni fisiche da parte di esponenti del governo polacco che vogliono mettere sotto silenzio e far condannare dalla giustizia chiunque faccia riferimento al coinvolgimento nella Shoah dei polacchi. Il tema della sua conferenza “La distorsione della Shoah” ha focalizzato i fenomeni di banalizzazione, travisamento e trivializzazione che la storia subisce in diversi Paesi quando è oggetto di manipolazione politica.

 Per quanto riguarda la parte didattica, diversi workshop tenuti da esperti del Mémorial de la Shoah (Hubert Strouk, Pascak Zachary, Iannis Roder) hanno presentato strategie educative e materiali per utilizzare in classe l’approccio biografico e per affrontare alcuni argomenti che possono suscitare reazioni di rigetto o di contestazione. Tra questi la cosiddetta “saturazione della memoria” e “concorrenza delle vittime” (affrontando la domanda “perché si parla sempre di ebrei e di Shoah e non di altri fatti tragici?”), l’antisemitismo nelle sue nuove e vecchie forme e le teorie cospirazioniste, temi sempre attuali su cui è importante sviluppare la consapevolezza critica dei formatori perché le giovani generazioni possano essere adeguatamente preparate ad affrontarli.

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