Carceri, un Accordo Garante dei detenuti e Università di Bologna
18.02.2013
L'accordo prevede la realizzazione, già dal primo anno, di attività di studio e confronto sul carcere finalizzate anche alla realizzazione di proposte di riforma dell’ordinamento penitenziario. L’obiettivo è anche di trovare giovani studiosi dell’ateneo che facciano da tutor ai detenuti laureandi, agevolando gli studi dei loro coetanei, la fornitura di libri e il dialogo sui percorsi didattici che si avvalgono anche dell’e-learnig.
Ogni anno circa 5 detenuti all'interno del carcere di Bologna diventano dottori, fino ad ora sono circa una ventina i carcerati che si sono laureati. Sono alcuni dei forniti in occasione della presentazione ufficiale dell’accordo. Per i detenuti che vogliono laurearsi, l’Ateneo di Bologna ha concesso da tempo la gratuità delle spese universitarie, ma non mancano i problemi, primo fra tutti quello relativo alla difficoltà di reperimenti dei testi e la mancanza di sale studio. Nel riconfermare la vocazione sociale dell'università, l'intesa siglata mira ad approfondire anche questi aspetti.
A seguire, si è svolto un convegno dedicato alla “Emergenza carceri: Pacchetto Severino e prospettive di riforma”, nel quale è intervenuta anche la presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Palma Costi.
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