Gli interventi regionali di contrasto alle nuove forme di schiavitù

18.02.2013

Gli interventi regionali di contrasto alle nuove forme di schiavitù

La Regione Emilia-Romagna promuove e coordina, dal 1996, un articolato sistema di interventi, denominato “progetto Oltre la Strada”, rivolti a persone coinvolte nei marcati della prostituzione, e a tutela di vittime di tratta e grave sfruttamento in ambito sessuale, lavorativo, nell’accattonaggio o coinvolte forzatamente in attività illegali.

Tali interventi trovano la loro collocazione nell’ambito delle politiche relative ai fenomeni di immigrazione e di integrazione sociale delle persone straniere e sono tra l’altro previsti dalla Legge regionale n. 5/2004 (“Norme per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati”), all’articolo 12.

Il Progetto Oltre la Strada rappresenta un “sistema” per via della sua struttura di rete che prevede l’interazione e l’intreccio tra diversi livelli:

  • la Regione Emilia-Romagna, Ente promotore delle azioni, con funzioni di indirizzo e coordinamento degli interventi di contrasto allo sfruttamento e alla tratta degli esseri umani e sulla tutela dei diritti di cittadinanza, che rientrano nelle competenze di integrazione sociale poste in capo alle Regioni ed Enti Locali ai sensi dell’art. 117 della Costituzione;
  • la rete istituzionale di enti pubblici, titolari degli interventi realizzati: Comuni di Piacenza, Parma, Fidenza, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Cesena, Ravenna, e Azienda Usl di Rimini;
  • soggetti pubblici o soggetti privati con i quali gli Enti locali attuatori possono sottoscrivere convenzioni o stipulare altre forme di collaborazione per la gestione dei propri progetti territoriali, o di specifiche parti di esso.

Le principali azioni svolte sono:

  • interventi pro-attivi finalizzati all’emersione di vittime di grave sfruttamento e tratta di esseri umani (sensibilizzazione della cittadinanza, sensibilizzazione e formazione di operatori pubblici e privati che possono venire in contatto con potenziali vittime);
  • percorsi individuali per la fuoriuscita dalle situazioni di grave sfruttamento e riduzione in schiavitù, nel’ottica dell’affermazione dei diritti, della legalità e dell’integrazione sociale  (programmi individualizzati di assistenza previsti dall’art.13 Legge 228/2003 “Misure contro la tratta di persone” e programmi di assistenza e protezione sociale previsti dall’art.18 d.lgs. 286/98);
  • primo contatto delle persone coinvolte nei mercati della prostituzione in strada (tramite unità mobili) o al chiuso (tramite le misure innovative del progetto “Invisibile”) per azioni di prevenzione socio-sanitaria e di tutela dei diritti, nella prospettiva della riduzione del danno, e per favorire la fuoriuscita da condizioni di sfruttamento.

Dal 1999 al 2012 sono stati attuati 3.950 programmi di assistenza individualizzati, ottenuti 3.522 permessi di soggiorno, ed effettuati 7.761 interventi finalizzati al re-inserimento socio-lavorativo (di cui: 704 borse lavoro, 2.240 corsi di alfabetizzazione, 1.158 percorsi di orientamento al lavoro, 665 corsi di formazione professionale, 2.994 inserimenti lavorativi).

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