Centro culturale italo-tedesco di Piacenza, “Da Terezin a Gaza - La legalità dell'illegalità”

C'è ancora spazio per la speranza, anche in un mondo segnato da guerre, muri e crisi umanitarie. A dimostrarlo sono stati gli studenti piacentini, protagonisti della seconda edizione del progetto “Da Terezin a Gaza”, promosso dal Centro Italo-Tedesco di Piacenza. L’iniziativa ha trovato spazio il 9 aprile scorso, presso l’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dove sono stati presentati i lavori multimediali e le performance artistiche realizzate da ragazze e ragazzi delle scuole del territorio.

All’evento erano presenti il prefetto di Piacenza Paolo Ponta, la presidente del Consiglio comunale Paola Gazzolo e Laura Bordoni, in rappresentanza dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. Una mattinata densa di emozioni e riflessioni, che ha dato voce ai giovani, chiamati a confrontarsi con temi storici e attualissimi: dalla memoria della Shoah, alle divisioni del Muro di Berlino, fino alle crisi contemporanee a Gaza e in Libano.

Educare alla consapevolezza civica

«In un’epoca in cui i diritti umani sono costantemente messi alla prova, è fondamentale educare le nuove generazioni a una consapevolezza civica profonda» – ha sottolineato Milena Tibaldi, presidente del Centro Italo-Tedesco – «Gli studenti delle scuole superiori hanno avuto anche il ruolo di guida per i più giovani, creando un dialogo tra generazioni che unisce storia e attualità».

I progetti delle scuole

Diversi i prodotti realizzati nell’ambito del progetto, frutto di laboratori, incontri e riflessioni collettive:

  • La scuola media Calvino ha realizzato il video Abbattiamo il muro e un podcast intitolato Dal Muro di Berlino ai muri fuori e dentro di noi, accompagnati da un’edizione straordinaria di un telegiornale studentesco.

  • Il liceo Romagnosi ha costituito una redazione scolastica che ha dato vita al blog La battaglia dei diritti, uno spazio di approfondimento e confronto su legalità, pace e diritti umani.

  • L’Accademia di danza Domenichino da Piacenza e il gruppo teatrale ChezActors hanno proposto la performance Il muro e il cappotto, un'opera simbolica in cui un cappotto condiviso rappresenta allo stesso tempo un legame e un confine: «Un confine invisibile che, pur mantenendo uniti, separa» – hanno spiegato gli autori.

Un ponte tra memoria e futuro

Il progetto “Da Terezin a Gaza” si conferma così come uno spazio di formazione e creatività, capace di coinvolgere i giovani in un viaggio educativo tra passato e presente, aiutandoli a costruire una coscienza critica e partecipativa. Un’iniziativa che dimostra come, anche nelle aule scolastiche, si possa coltivare il seme della pace, della legalità e della responsabilità civile.

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