La mostra “Lo sport europeo sotto il nazionalsocialismo. Dai giochi olimpici di Berlino ai giochi olimpici di Londra (1936-1948)”

Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica

Mostra sport - fotoLa mostra realizzata dal Mémorial de la Shoah di Parigi è stata portata per la prima volta in Italia, a Bologna, grazie alla convenzione dell'istituto parigino con l'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna.

Il programma complessivo delle iniziative ha previsto per il 6 novembre 2012 l’inaugurazione solenne della mostra alla presenza dei rappresentanti istituzionali dell'Assemblea legislativa e del Mémorial de la Shoah di Parigi.

La mostra è stata aperta al pubblico presso Casa Saraceni, in via Farini 15 a Bologna dal 6 novembre al 21 dicembre dal lunedì al venerdì (10:00-13:00 e 15:00-18:00). Ingresso libero.

E' stato possibile oranizzare anche visite guidate per gruppi, contattando in precedenza il nostro Servizio.

Il tema centrale della mostra è lo sport nel periodo del nazionalsocialismo. Attraverso lo straordinario sviluppo delle pratiche e delle culture sportive, è possibile leggere tutta la storia del XX secolo, ma, in particolar modo, i capitoli più bui di questa storia, scritti all’epoca dei Giochi olimpici di Berlino organizzati dal Terzo Reich, fino al rinnovamento olimpico abbozzato dopo la guerra con le Olimpiadi di Londra del 1948. Tuttavia lo sport è stato anche un potente strumento di riarmo morale e fisico per le minoranze oppresse, per i resistenti, e persino per alcuni prigionieri nei campi di concentramento.

La Mostra, nell’anno delle Olimpiadi, vuole essere un momento di riflessione per comprendere meglio il rapporto tra il nazifascismo e lo sport.


esclamazioneSe hai già visitato la mostra compila il seguente questionario e spediscilo al Servizio Relazioni esterne e internazionali (tramite posta, fax o mail: erenda@regione.emilia-romagna.it)


    Informazioni sulla mostra

    Realizzata sotto la direzione scientifica di Patrick Clastres, storico e ricercatore presso il Centre d’histoire di Sciences‐Po di Parigi e coordinata da Caroline François e Hubert Strouk per il Mémorial de la Shoah, la mostra verrà presentata per il pubblico italiano attraverso una versione bilingue italiano‐inglese, arricchita rispetto alla versione originale da una sezione specifica sull’Italia fascista curata da Laura Fontana, Responsabile per l’Italia del Mémorial de la Shoah e a Paul Dietschy, maître de conférences in storia contemporanea all’Università di Franche‐Comté e ricercatore presso il Centro di storia di Sciences‐Po di Parigi.

    Un approfondimento tematico che metterà in luce alcune caratteristiche specifiche della politica sportiva dell’Italia fascista, dallo straordinario sviluppo dello sport di massa e di moderne strutture sportive alla costruzione di un corpo nuovo per l’italiano nuovo, obiettivo ultimo di un regime orientato verso una politica di potenza. Con la promulgazione delle leggi razziali del 1938, anche lo sport italiano è contrassegnato dall’esclusione degli atleti ebrei, molti dei quali dovranno lasciare l’Italia. Allo stesso modo, nelle colonie dell’Africa orientale viene introdotto un sistema di stretta segregazione razziale che mira a impedire qualsiasi contatto sportivo tra colonizzatori e indigeni.

    Attraverso numerosi filmati, fotografie, oggetti e documenti di archivio in parte inediti, la mostra racconta i diversi aspetti della storia dello sport nell’Europa degli anni Trenta e Quaranta, ricostruendo, parallelamente al contesto storico‐politico, l’itinerario individuale di una ventina di sportivi la cui carriera fu sconvolta dall’ascesa del nazismo. Molti di questi campioni subirono la deportazione e la morte oppure pagarono duramente la propria dissidenza rispetto al regime hitleriano.

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