Percorso 9

Largo Benassi, davanti Santa Lucia

 

60. Marina Antonella Trolese

Marina, 16 anni, era di Sant’Angelo di Piove in provincia di Padova, studiava al liceo Tito Livio della città patavina e doveva partire con la sorella di 15 anni per un viaggio studio. Con loro in stazione a Bologna c’erano la madre Anna Maria e il fratello dodicenne. Lo scoppio li colpì in pieno: la mamma Anna Maria morì immediatamente, i fratelli rimasero feriti, mentre Marina riportò gravissime ustioni e mori il 22 agosto all’ospedale di Padova.

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Daniele Castellari: GUARDA IL VIDEO

61. Anna Maria Salvagnini in Trolese

Anna Maria, 51 anni, risiedeva a Sant’Angelo di Piove in provincia di Padova e insegnava nella città patavina presso la scuola media Palladio. Il due agosto era in stazione a Bologna con il figlio dodicenne per accompagnare le due figlie in partenza per un viaggio studio. Lo scoppio li colpì in pieno: Anna Maria morì immediatamente, il figlio e una figlia rimasero feriti, mentre Marina, la figlia sedicenne, riportò gravissime ustioni e morì giorni dopo all’ospedale di Padova.

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Silvia Brunini: GUARDA IL VIDEO

Via Cartoleria 42

 

62. Vittorio Vaccaro

Vittorio, 24 anni, operaio ceramista, era nato a Palermo e viveva a Casalgrande, Reggio Emilia, con la moglie che aveva conosciuto a Rimini e una figlia di 4 anni. Il due agosto era partito in auto con la madre Eleonora verso la stazione di Bologna dove dovevano andare ad accogliere una zia proveniente dalla Sicilia. Lo scoppio della bomba li ha uccisi entrambi.

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Marcello "Targi" Parmeggiani: GUARDA IL VIDEO

63. Eleonora Geraci in Vaccaro

Eleonora, 46 anni, era di origini palermitane e il due agosto era partita in auto con il figlio Vittorio di 24 anni che viveva a Casalgrande, Reggio Emilia. Dovevano recarsi alla stazione di Bologna per accogliere sua sorella proveniente dalla Sicilia. Lo scoppio della bomba li ha uccisi entrambi.

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Maria Chiara Sabattini: GUARDA IL VIDEO 

Via Orfeo angolo Piazza del Baraccano

 

64. Amorveno Marzagalli

Amorveno, 54 anni, viveva ad Omegna, in provincia di Novara, con la moglie e il figlio. Lavorava come dirigente in una ditta produttrice di macchine da caffè. In quell’estate del 1980 aveva accompagnato la famiglia al Lido degli Estensi, in provincia di Ravenna e poi avrebbe dovuto raggiungere il fratello a Cremona con il quale aveva programmato una gita sul Po. Erano dieci anni che il fratello lo invitava ma solo quella volta Amorveno acconsentì, anche per non lasciarlo solo dopo la morte della madre avvenuta in giugno. La mattina del 2 agosto si fece accompagnare alla stazione di Ravenna e di lì, dopo vent’anni che non saliva su di un treno, si mise in viaggio alla volta di Bologna dove lo attendeva una coincidenza in partenza alle 11.05. Lo scoppio della bomba lo uccise.

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Marcella Carbonelli: GUARDA IL VIDEO

Piazza del Baraccano

 

65. Paolo Zecchi

Paolo, 23 anni, era figlio unico, era nato a Bologna, si era diplomato in ragioneria e lavorava in una banca ad Ozzano dell’Emilia in provincia di Bologna. Si era sposato da pochi mesi con Viviana che aveva la sua stessa età e che aveva appena annunciato di aspettare un bambino. Vivevano a San Lazzaro di Savena con i genitori di Viviana. Il due agosto erano entrambi in stazione per acquistare i biglietti per il treno e per il traghetto che li avrebbe portati in Sardegna all’inizio di settembre. Lo scoppio li uccise entrambi.

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Lorenzo Vacchi: GUARDA IL VIDEO 

66. Viviana Bugamelli in Zecchi

Viviana, 23 anni, era di Bologna, diplomata in ragioneria aveva trovato un impiego in un’azienda agricola. Da pochi mesi si era sposata con Paolo che era un suo coetaneo e aveva appena annunciato di aspettare un bambino. Vivevano a San Lazzaro di Savena con i suoi genitori. Il due agosto erano entrambi in stazione per acquistare i biglietti per il treno e per il traghetto che li avrebbe portati in Sardegna all’inizio di settembre. Lo scoppio li uccise entrambi.

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Jonathan Ferramola: GUARDA IL VIDEO 

Largo Vittorio Emanuele III, giardini Margherita nei pressi della statua equestre

 

67. Paolino Bianchi

Paolino, 50 anni, lavorava come muratore in una cooperativa agricola e viveva in provincia di Ferrara a Castello di Vigarano Mainarda, con la madre di salute cagionevole. Tutti gli anni si recava ad Arco di Trento, sul Garda, per trascorrere poco più di una settimana con un’amica molto cara: era l’unica distrazione che si concedeva. Prima di partire aveva organizzato la casa e aveva comprato le provviste per la madre. Sabato due agosto era partito prestissimo ed era andato a Bologna per prendere il treno che lo avrebbe portato verso la sua destinazione. La bomba scoppiò mentre era in stazione.

Il 2 agosto 2017 la sua storia è stata narrata da Romano Trerè: GUARDA IL VIDEO

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