Riforma delle Province (aprile 2016)

27.04.2016

immagine Il dibattito politico e parlamentare sulla riforma delle Province si riapre nella XVII legislatura, in attesa della riforma del Titolo V della parte seconda della Costituzione, con la presentazione, il 20 agosto 2013, del Disegno di legge Atto Camera n. 1542“Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni” approvato con Legge 7 aprile 2014, n. 56.

 

La Legge 56/2014, cosiddetta “Legge Delrio” ha rivisto profondamente ruolo ed organizzazione delle Province, trasformate in enti territoriali di area vasta. In attesa della riforma costituzionale, e delle relative norme di attuazione, il provvedimento ha istituito le città metropolitane di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria, rivedendo l’organizzazione interna e le funzioni amministrative provinciali e introducendo una nuova disciplina in materia di unioni e fusioni di comuni.
Sono organi della provincia: il Presidente, il Consiglio provinciale e l’Assemblea dei Sindaci. Presidente e Consiglio provinciale sono organi elettivi di secondo grado, eletti dai Sindaci e dai Consiglieri dei comuni della provincia. L’Assemblea dei Sindaci è composta dai Sindaci dei comuni della provincia. Tutti gli incarichi sono a titolo gratuito.

La Legge  56/2014 aveva fissato al 31 dicembre 2014 il termine ultimo per le Regioni per approvare le proprie leggi di riordino delle funzioni delegate o trasferite alle Province, termine scaduto senza che nessuna Regione abbia legiferato in merito, nonostante l'Accordo siglato fra Governo, Province, Regioni e Comuni. Successivamente quasi tutte le Regioni hanno emanato provvedimenti in merito. Per i relativi riferimenti normativi si veda la sezione "leggi regionali" del presente dossier.  
Delle 10 città metropolitane previste ad oggi ne risultano attive 9: resta esclusa Reggio Calabria la cui istituzione è rimandata al termine del mandato naturale dell'attuale Presidente della provincia (giugno 2016).

L'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, nella seduta del 28 luglio 2015, ha approvato definitivamente il Progetto di Legge di iniziativa della Giunta regionale, Oggetto 751, di riforma del sistema di governo regionale e locale (Delibera di Giunta n. 687 del 8 giugno 2015).  
 
La nuova legge regionale 30 luglio 2015 n. 13 "Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni" prevede il riordino istituzionale dei soggetti del governo territoriale e disciplina il riparto delle funzioni amministrative tra Regione, Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni.
Il 13 gennaio 2016 è stata firmata l’intesa generale quadro tra Regione Emilia-Romagna e Città metropolitana di Bologna, previsto dalla L.R. 13/2015.
 

Questo approfondimento delinea lo stato di attuazione del percorso di riordino del sistema delle autonomie locali avviato nel 2011, proponendo inoltre una selezione della normativa nazionale e regionale, compresi progetti di legge presentati alle Camere, il processo di riforma avviato nella Regione Emilia-Romagna, il punto sulla situazione delle Città metropolitane, bibliografie specifiche sul tema e sitografia di riferimento.

   

Dossier: Riforma delle Province (luglio 2015)
a cura della Biblioteca dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Pagina aggiornata il27 aprile 2016


 

 

 

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