Partecipazione e attività previste dalla LR 3/2010
Da oltre dieci anni, coerentemente con gli indirizzi emersi in ambito europeo e nazionale, la Regione Emilia-Romagna è impegnata nella realizzazione, nello sviluppo e nel sostegno di numerose esperienze finalizzate alla promozione della partecipazione dei cittadini e dei loro rappresentanti alle politiche pubbliche.
I processi di coinvolgimento intrapresi, fondati su approcci, strumenti e metodologie diversi, hanno visto la Regione Emilia-Romagna stessa assumere, a seconda della specifica circostanza, un ruolo differente.
In alcuni casi – la maggior parte, data la funzione eminentemente strategica e di indirizzo della politica regionale – si è trattato di azioni di networking e di sistema, tese a coordinare e a supportare, a livello formativo e organizzativo, le reti degli enti locali; in altri, invece, si è trattato di esperienze gestite direttamente “in prima persona” dalla Regione Emilia-Romagna.
Ancora, alcuni processi si sono caratterizzati per la loro natura volontaria, aperta e inclusiva, e per la loro intersettorialità; altri hanno avuto un iter più rigido e formale, trattandosi, ad esempio, di procedure specificamente previste dalla normativa di settore, che introducono la prassi della concertazione con enti locali, associazioni economiche e sociali, ed altri soggetti istituzionali.
Queste esperienze e attività trovano le loro radici e le risorse per il loro sviluppo oltre che nello Statuto e in specifiche leggi di settore nella Legge Regionale 09 febbraio 2010, n. 3 “Norme per la definizione, riordino e promozione delle procedure di consultazione e partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali”..
Con l'entrata in vigore della LR 3/2010, e la nomina degli organi ivi previsti – Tecnico di garanzia e Nucleo tecnico di integrazione con le autonomie locali - si è aperta una nuova fase della partecipazione in Regione.
Il Tecnico di garanzia in materia di partecipazione designato dal Presidente dell'Assemblea legislativa è il Direttore generale Leonardo Draghetti. Gli sono attribuiti, in particolare, i seguenti compiti:
- fornisce i materiali e la documentazione utile per progettare e predisporre i processi di partecipazione su questioni di rilevanza regionale;
- esamina le proposte di progetto e ne certifica la qualità ai fini della concessione dei contributi di cui al titolo III;
- offre un supporto di consulenza metodologica all'elaborazione e alla conduzione dei processi partecipativi;
- offre un supporto nella comunicazione, anche mediante supporti informatici;
- svolge un ruolo di mediazione finalizzata alla partecipazione e di promozione del confronto democratico;
- elabora orientamenti e linee guida per la progettazione e conduzione dei processi partecipativi;
- realizza e cura un sito web dedicato alla propria attività e ad iniziative attinenti la democrazia partecipativa;
- propone obiettivi di qualificazione professionale in materia partecipativa dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni per migliorare la loro attività nel rapporto con i cittadini;
- valuta in itinere ed ex post lo svolgimento dei processi partecipativi ammessi al sostegno regionale.