Kurdistan. La politica dello stato turco

Una giornata di studi e confronto in Assemblea sul difficile rapporto tra Kurdistan e Turchia

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Dare voce alla sofferenza e ai diritti di un popolo di 12 milioni di persone che però non ha terra. Sensibilizzare la comunità internazionale, a partire dal governo italiano, perché cessi il silenzio che sta annientando donne e uomini del Kurdistan. L'Assemblea legislativa è scesa in campo a fianco del popolo kurdo con un convegno, organizzato il 2 ottobre 2018 in collaborazione con l'Istituto di cultura kurda di Roma, dal titolo "Kurdistan. La politica dello stato turco", una giornata di studi e confronto in viale Aldo Moro sul rapporto tra Kurdistan e Turchia.

Dopo i saluti istituzionali della Presidente dell'Assemblea Simonetta Saliera, sono intervenuti Soran Ahmad, Segretario generale dell'Istituto kurdo, Ahmet Yildrim, già deputato curdo al Parlamento curdo, Francesco Marilungo, ricercatore esperto del tema, Andrea Rossi, Presidente Ismeo, Davi Issamaden, Presidente della Comunità kurda in Italia, e Giuseppe Romanini, già Presidente Intergruppo parlamentare di Amicizia con la Popolazione kurda del Parlamento italiano.

"Chiediamo al governo italiano di uscire dall'ombra dell'indifferenza e di ascoltare la voce del popolo kurdo oggetto di genocidio fisico, culturale e del diritto civile", aveva spiegato Saliera ricordando come, a partire dal trattato di Losanna del 1923 che ha diviso il Kurdistan tra Turchia, Iran, Iraq e Siria, il popolo curdo viva nel colpevole silenzio della comunità internazionale, silenzio che annienta i kurdi sia fisicamente, sia culturalmente: "Vogliamo rompere questo silenzio perché la qualità della nostra società e dei rapporti internazionali è dettata anche dal riconoscimento dell'universalità dei diritti civili e umani."

Durante la giornata il pittore sociale bolognese Carlo Soricelli ha donato all'Assemblea una sua tela, La liberazione di Kobane, che raffigura alcune donne con alle spalle le macerie di Kobane liberata dai partigiani e dalle partigiane kurde. L'opera, in accordo con l'autore, è stata consegnata a Soran Ahmed, presidente dell’Istituto internazionale di cultura kurda in Italia. 

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