Guido Fanti, il riformista inflessibile

Un documentario realizzato per ricordare il primo presidente della Regione a cinque anni dalla sua morte

Guido Fanti

L’Assemblea legislativa ha voluto commemorare il primo presidente della Regione con un documentario prodotto dal Servizio Informazione e comunicazione dell’Assemblea e dalla segreteria della Presidenza dell’Assemblea, “Fanti, il riformista inflessibile”.

Il documentario raccoglie i ricordi di Dante Stefani, assessore comunale e regionale e poi parlamentare del Pci, che di Fanti fu forse il più stretto collaboratore; di Federico Castellucci, già presidente dell’Assemblea di viale Aldo Moro; dell’architetto Pierluigi Cervellati, che ne fu assessore a Palazzo d’Accursio e di monsignor Ernesto Vecchi, vescovo ausiliare emerito di Bologna e all’epoca segretario particolare del Cardinal Giacomo Lercaro.

In “Guido Fanti, il riformista inflessibile” si coglie il ricordo di un’era segnata da grandi contrapposizioni, frutto della Guerra Fredda, del confronto anche aspro tra la Chiesa e il Pci, ma un’era allo stesso tempo feconda. E non è un caso che la parola più usata dai “testimoni” del tempo sia collaborazione: collaborazione tra partiti diversi come ricordato da Stefani e Castellucci, collaborazione tra laici e cattolici come sottolineato da monsignor Vecchi la cui arguta ricostruzione parla di una Bologna degli anni ’60 dove si passò dal divieto assoluto per sindaco e cardinale di farsi vedere in contemporanea agli stessi appuntamenti pubblici al primo cittadino che insignisce il porporato della cittadinanza onoraria, il simbolo del nuovo corso.

Quattro voci diverse, quattro storie che si intrecciano e che raccontano lo stesso periodo, quello dell’Italia del boom che, dopo aver raggiunto un certo benessere economico, fece da terreno di cultura per lo sviluppo dei diritti sociali e civili degli anni ’70.

 “A cinque anni dalla morte, come tributo al primo Presidente della Regione Emilia-Romagna, l’Assemblea legislativa regionale ha voluto raccogliere i ricordi di chi lo conobbe di persona e lavorò con lui negli anni di Palazzo d’Accursio, della Regione e poi di una lunga militanza politica e partitica portata avanti con forza fino agli ultimi giorni della sua vita”. QUeste sono state le parole della presidente Simonetta Saliera.

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